Scontro frontale a Runco, grave una donna
Tarda serata di paura quella di mercoledì 17 settembre lungo la provinciale Runco-Gambulaga, dove poco dopo le 22 si è verificato un violento scontro frontale tra due auto
Tarda serata di paura quella di mercoledì 17 settembre lungo la provinciale Runco-Gambulaga, dove poco dopo le 22 si è verificato un violento scontro frontale tra due auto
"Nessuno è stato sfruttato e io ne esco a testa alta. Quello che hanno detto i lavoratori in aula? Era falso". Sono le parole con cui - davanti al collegio del tribunale di Ferrara - la 56enne Elisabetta Zani, all'epoca dei fatti presidente della Cooperativa Agricola del Bidente, respinge le accuse per cui - insieme ad altri cinque imputati - è finita alla sbarra
Prima palpeggiata e poi molestata verbalmente da un detenuto ergastolano mentre stava svolgendo il proprio lavoro. È quello che ha dovuto subire, a gennaio 2024, un'infermiera del carcere di via Arginone per mano del 70enne Giuseppe Di Giacomo
Attraverso sei "parole" e altrettanti ospiti l'Associazione Stampa Ferrara, che quest'anno celebra i 130 anni dalla fondazione, vuole ricordare, a 20 anni dalla morte, Federico Aldrovandi, il diciottenne deceduto il 25 settembre 2005 durante un controllo di polizia in città
Due biciclette da bambino rubate in pieno giorno, con una messa in scena che ha coinvolto perfino i figli minorenni. È quanto accaduto la scorsa settimana in una galleria commerciale di Copparo, dove un 39enne del posto è stato denunciato per furto aggravato
“Ti ammazzo e ti seppellisco in giardino“. Sarebbe questa, secondo la Procura, una delle minacce di morte che un 51enne ferrarese, finito a processo con l’accusa di maltrattamenti, avrebbe pronunciato nei confronti di una donna di 54 anni, che all’epoca dei fatti stava insieme a lui, costringendola a una quotidianità di umiliazioni e asservimenti che l’avevano portata a perdere ogni dignità personale, distrutta da un clima irrespirabile che ne aveva reso intollerabile la loro convivenza familiare.
Gli episodi – inquadrati tra il giugno 2021 e il 2 maggio 2022 – sarebbero consistiti, non solo in minacce nei confronti della donna e di suo figlio, ma anche in pesanti offese e in vere e proprie aggressioni fisiche.
La prima risale a Natale 2021 quando, secondo l’impianto accusatorio ricostruito dagli uffici di via Mentessi, dopo essere stata picchiata pesantemente dal compagno, tanto da non riuscire ad andare al lavoro, per paura di eventuali ripercussioni da parte dell’uomo, la donna sarebbe stata addirittura costretta a ‘mentire‘ al proprio medico di base, a cui per telefono chiese il certificato medico per tre giorni di malattia, dicendogli di essere alle prese con uno stato influenzale.
Qualche settimana più tardi invece, il 15 gennaio 2022, l’uomo avrebbe aggredito la donna fuori dalla loro abitazione, inizialmente tirandola per i capelli e poi facendola cadere a terra sulla ghiaia, mentre a marzo 2022 – in preda ai fumi dell’alcool – l’odierno imputato avrebbe provato a ripetere quanto aveva fatto un paio di mesi prima, dapprima offendendo e minacciando la donna e poi provando a picchiarla senza però riuscirci, grazie all’intervento provvidenziale di due amici di famiglia che lo bloccarono.
L’ultimo episodio, forse quello più atroce, è datato 2 maggio 2022, quando la donna si rivolse al cognato nel tentativo di recuperare il rapporto familiare. Il compagno però l’avrebbe rimproverata per quella sua iniziativa e poi dalle parole sarebbe passato ai fatti. Prima l’avrebbe trascinata per i capelli fino a farla cadere a terra, poi l’avrebbe riempita di calci nella schiena, di pugni in testa e in faccia, oltre che sulle spalle e sulle braccia, arrivando a bloccarla sulla porta di casa. Poi, non contento, le avrebbe schiacciato la nuca contro il muro e le avrebbe spento la sigaretta sulla guancia destra, scaricandole nuovamente addosso tutta la sua rabbia ingiustificata con una serie di spinte, pugni e calci nella schiena, incurante delle richieste di aiuto di lei, che stava cercando di salire in auto per fuggire
Dopo quella folle aggressione, che le costò quindici giorni di prognosi, la 54enne – assistita dall’avvocato Sara Bruno – prese coraggio e decise di denunciare tutto ai carabinieri, da cui partirono le indagini fino al rinvio a giudizio per maltrattamenti, col procedimento che tornerà in aula il 21 ottobre.
Contestualmente, insieme ad altri due amici, un uomo di 44 anni e una donna di 41 anni, il 54enne è a processo davanti al giudice di pace per minacce sempre verso la donna. Una volta venuto a conoscenza della denuncia nei suoi confronti infatti, con i due e una terza persona mai identificata, durante la nottata del 2 luglio scorso, l’uomo si sarebbe presentato davanti al cancello dell’abitazione di lei e, con il resto del gruppo, avrebbe iniziato a minacciarla. “Vieni fuori che ti ammazziamo, vuoi mandare il nostro amico in galera? Scendi giù che ti sistemiamo” le avrebbero detto in quella circostanza. Per questo fatto, il processo tornerà in aula il 5 dicembre.
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