Attualità
9 Maggio 2024
L'Azienda Sanitaria risponde alle critiche della trasmissione andata in onda ieri su Rete 4: "Tecniche di montaggio scorrette per ridicolizzare gli interlocutori. Ecco come stanno le cose"

Nuovo blitz di “Fuori dal Coro”, AuslFe: “Strumentalizzazioni, la verità è altra”

di Redazione | 3 min

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“L’Emilia Romagna è la regione che eroga più visite ed esami specialistici in tutt’Italia (tabella a fondo pagina fonte Agenas) e Ferrara è la seconda Azienda in regione. Produce 1.657 prestazioni per mille abitanti mentre la media nazionale è di 1.014”.

E’ la risposta dell’Azienda Usl di Ferrara al nuovo blitz della trasmissione Mediaset (Rete 4) “Fuori dal Coro” che “continua la sua campagna contro la sanità emiliano romagnola, e ferrarese, strumentalizzando singole situazioni riferite in modo incompleto e impreciso, e utilizzando tecniche di montaggio scorrette per ridicolizzare gli interlocutori”.

Lunedì scorso infatti il direttore sanitario dell’Ausl Ferrara, Emanuele Ciotti, è stato interrotto durante una riunione di lavoro da una troupe della trasmissione “che si è presentata senza alcun appuntamento e ha iniziato a sottoporlo a domande a ripetizione, in modo maleducato e a tratti aggressivo, senza dargli modo di rispondere in modo compiuto, ignorando completamente la sua disponibilità a dare informazioni, chiare e dettagliate, per iscritto o accordandosi sulle modalità”. “Ma evidentemente – spiega la nota dell’Ausl – dare un’informazione completa non era interesse della troupe che, estorte in questo modo qualche immagine e pezzi di frasi poi montate “ad arte”, se ne è andata”.

Quanto raccolto dalla trasmissione è andato in onda ieri sera, 8 maggio, con un servizio basato sostanzialmente su due punti: gli obiettivi di risultato del direttore generale, Monica Calamai, e a cascata dei direttori sanitari e amministrativi (vale a dire gli incentivi per il raggiungimento degli obiettivi), e le liste di attesa.

Rispetto ai casi presentati “saranno svolti adeguati approfondimenti”, assicurano dall’Ausl Ferrara, che rispondono al servizio di “Fuori dal Coro” con un video su Youtube (https://youtu.be/4OXDTrVlS-0) in cui interviene il dottor Ciotti con il racconto “su come è andata l’intervista e, soprattutto, di come stanno le cose”.

“Le retribuzioni di risultato delle Direzioni generali delle Aziende sanitarie – precisano dall’Ausl – è prevista per legge, legata a indicatori ben precisi e valutati da un Organismo Indipendente di Valutazione. Succede così a Ferrara come in tutt’Italia. Tali retribuzioni sono legate a una serie di obiettivi che le direzioni devono conseguire”.

Sui tempi tempi d’attesa per la specialistica ambulatoriale l’Ausl non nasconde che si tratta di un problema “annoso e diffuso”. “A Ferrara – aggiungono – negli ultimi tre anni il numero delle prestazioni è già stato incrementato del 5,7 per cento arrivando a un volume di 1.3 milioni per 340 mila residenti. Ma è già partito un piano di intervento che porterà a un incremento di 130mila prestazioni all’anno, in particolare sulle branche più critiche”. Si tratta di un piano basato sulla ricerca e reclutamento di nuovi professionisti, specie per le prestazioni su cui ci sono criticità, nonché sull'”acquisto di libera professione intramoenia degli specialisti e di prestazioni dal privato accreditato convenzionato”. “Ai professionisti aziendali – precisa l’azienda sanitaria – la Direzione ha chiesto uno sforzo per aumentare il volume di prestazioni e l’ottimizzazione delle risorse aziendali, anche utilizzando le apparecchiature diagnostiche in orario serale e festivo per non lasciarle inutilizzate. Lo stesso piano prevede inoltre il “miglioramento dei percorsi per le patologie croniche: dopo che il paziente viene diagnosticato ed entra nel percorso le prestazioni successive devono essere prenotate all’interno del percorso stesso”, oltre all'”appropriatezza prescrittiva: Ferrara ha un consumo di prestazioni superiore alla media regionale. Questo dipende dalle caratteristiche socio-anagrafiche ma – vista l’incidenza di prestazioni con esito negativo – si può ipotizzare che vi siano anche tante prestazioni inutili. Sono in corso incontri con i medici per condividere corrette indicazioni rispetto alle modalità di accesso alla specialistica”. infine “dal 4 aprile è stata eliminata la limitazione della profondità delle agende e modificata la presa in carico: ora il paziente che va a Cup può sempre prenotare e si sta predisponendo un call center al quale il paziente può rivolgersi per valutare eventuali scasi specifici, monitorare la prestazione e, se possibile e appropriato, anticiparla”.

“Questa è la verità – concludono dall’Ausl Ferrara – per chi vuol ascoltarla”.

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