Salute
17 Aprile 2024
Al Sant'Anna si occupano della patologia anche le Unità operative di cardiologia e chirurgia vascolare, oltre al programma "Malattie cardiovascolari"

Lotta alla trombosi: l’attività dell’ambulatorio di diagnostica vascolare non invasiva

di Redazione | 3 min

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La Giornata nazionale per la lotta alla trombosi, il 17 aprile, è lo spunto per presentare l’attività dell’ambulatorio di diagnostica vascolare non invasiva dell’ospedale di Cona, afferente all’Unità operativa di medicina interna ospedaliera 2 (direttore facente funzioni, dottor Piergiorgio Gaudenzi). Il servizio si occupa delle malattie vascolari trombotiche, aterosclerotiche e vasculitiche presso il day hospital polispecialistico al 2E2. Fanno parte dell’equipe medica i medici Lisa Giusto, Carmine Costantino e Daniele Deplano.

L’ambulatorio prende in carico i casi di sospetta trombosi venosa profonda (Tvp) di tutti i pazienti afferenti al pronto soccorso (generale, ortopedico, ostetrico, pediatrico) e anche dei pazienti degenti di tutto il Sant’Anna. La Tvp è una patologia che richiede una pronta conferma strumentale della diagnosi ed un trattamento altrettanto rapido. Tutto ciò rende necessario un iter valutativo razionale e coordinato che coinvolge più figure professionali, dal medico di medicina generale a quello di pronto soccorso ed infine all’angiologo.

In Italia l’incidenza globale è pari a 1-2 caso ogni mille persone all’anno ed aumenta con l’età. Questa patologia, con le complicanze tromboemboliche che ne possono derivare (embolia polmonare), costituisce una malattia potenzialmente fatale, che spesso complica il decorso clinico di pazienti affetti da altre patologie, ma che colpisce anche soggetti in apparenti condizioni di buona salute. Le manifestazioni cliniche della Tvp degli arti inferiori sono molteplici (dolore spontaneo o provocato dallo stiramento dei muscoli, eritema cutaneo, aumento della temperatura cutanea, aumento delle dimensioni dell’arto e altri sintomi).

Tuttavia la diagnosi clinica spesso non è accurata, perché si basa su sintomi e segni che, considerati singolarmente o nel loro insieme, non sono né sensibili, né specifici. Per questo occorre che la diagnosi in via definitiva venga affidata al riscontro di un esame strumentale con un ecocolor doppler venoso degli arti inferiori.

Il criterio diagnostico principale per la presenza o assenza di Tvp viene dal test di compressione ultrasonografica (Cus). Il trombo venoso tende a permanere a lungo ed infatti l’esame con ultrasuoni (Us) risulta ancora anormale in circa metà dei pazienti a distanza di un anno. Per questo motivo è raccomandabile eseguire un controllo ecocolor doppler nel momento in cui si sospende il trattamento anticoagulante, al fine di registrare la presenza, sede e diametro di eventuali residui trombotici. L’ambulatorio di Cona infatti fornisce appuntamenti dedicati al Centro della coagulazione, attualmente gestito dal professor Gianluca Campo della cardiologia di Cona (diretta dal professor Gabriele Guardigli), per il percorso Tvp.

“La tempestività e l’adeguato percorso diagnostico della trombosi venosa profonda – riferisce la dottoressa Giusto – costituisce un fattore fondamentale per ridurre la mortalità associata alle sue manifestazioni acute e l’incidenza di recidive. Inoltre la velocità della diagnosi è utile per contrastare le sequele a distanza, rappresentate dalla sindrome post-trombotica, spesso altamente invalidante e con alti costi sociali”.

“Della trombosi venosa profonda – dichiara il dottor Gaudenzi – destano maggiore preoccupazione le complicanze, e più precisamente l’embolia polmonare. Per cui è fondamentale un adeguato iter diagnostico terapeutico ed una eventuale osservazione clinica tramite il ricovero in ambiente internistico. Nel nostro reparto la dottoressa Elena Satta si occupa delle problematiche del tromboembolismo venoso nel paziente ricoverato. L’attività dell’ambulatorio di diagnostica vascolare non si limita però solo alla diagnosi e presa in carico del paziente con patologia trombotica venosa. Con soddisfazione sottolineo che la dottoressa Giusto è stata recentemente invitata come relatrice al XXII Corso nazionale di ultrasonologia vascolare e Ferrara sarà una delle sedi nazionali di tutoraggio della parte clinica di tale Corso”.

Nel trattamento di questa patologia sono inoltre coinvolti anche l’Unità operativa di chirurgia vascolare (direttore facente funzioni, dottor Luca Traina) e il programma “Malattie Cardiovascolari” (direttore, professor Paolo Zamboni).

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