Un atto vandalico da 4mila euro. È quello con cui lunedì (15 aprile) mattina, all’orario di apertura, hanno dovuto fare i conti i volontari del centro sociale Il Quadrifoglio di Pontelagoscuro dove, durante la nottata di domenica, ignoti si sono intrufolati, seminando il panico e distruggendo tutto quello che avevano a portata di mano.
“Non so come abbiano fatto” racconta Loreta Prampolini, presidente del centro, “ma sono entrati dalla finestra al primo piano“. “Forse hanno usato sedie o tavoli” prosegue, elencando i danni trovati alla riapertura all’interno della sala biliardi. “Hanno rotto le plafoniere, hanno preso un estintore e hanno sparso schiuma dappertutto, poi sono andati nel bar giù, al piano terra, hanno spaccato la macchina del caffè e quella delle granatine, hanno preso un sacco di liquori e se ne sono usciti rompendo la saracinesca” aggiunge.
Ad avvisarla di quanto accaduto è stato uno dei volontari che solitamente apre le porte del centro. “Erano le 7.45 mi ha chiamato dicendomi di andare subito perché qualcuno durante la notte aveva fatto il disastro” dice Prampolini.
Immediata la telefonata ai carabinieri, giunti sul posto. A loro, nelle prossime ore, dopo aver raccolto la querela, toccherà passare al setaccio le telecamere di videosorveglianza esterne, perché quelle interne sono state spente dai vandali prima di agire, così come l’allarme, che non ha suonato. “Hanno visto che fuori c’era il contatore con scritto sopra allarme – spiega la presidente de Il Quadrifoglio – e quindi l’hanno immediatamente staccato, togliendo la luce e anche la possibilità alle telecamere interne di registrare la scena”.
Fortunatamente però non hanno preso soldi. “Ho deciso che, al momento della chiusura, chi è di turno si porta a casa i soldi, senza lasciarli lì” afferma la presidente che, poche ore dopo la scoperta del raid vandalico, racconta di aver trovato vuote, davanti al centro civico di Pontelagoscuro, insieme ad alcuni scatoloni, alcune delle bottiglie rubate.
Quanto accaduto – secondo Prampolini – fa il paio con “i furti nelle case di via Vallelunga, alla Festa dell’Unità o con gli atti vandalici in piazza Buozzi”. Tutti episodi – conclude – che sono la fotografia concreta di come la “questione della sicurezza, negli ultimi tre anni, è peggiorata” anche nella frazione bagnata dal Po, dove solitamente si viveva “in modo tranquillo”.