C’è Ferrara tra le città più generose d’Italia per la donazione di organi. Con un indice del dono di 68,73/100, una percentuale di consensi del 75,8% e un’astensione del 33,8% si posizione infatti al sesto posto tra quelle con oltre 100mila abitanti. In vista della Giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti che si celebra domenica 14 aprile, la Regione Emilia-Romagna dà il via a una serie di iniziative di informazione e sensibilizzazione organizzate dal servizio sanitario regionale.
L’Emilia-Romagna segna un 2023 da record con il più alto numero di trapianti di sempre (585 e 325 donatori). L’evento promosso dal ministero della Salute, giunto alla sua 27esima edizione, è l’occasione per far riflettere sull’importanza di questo gesto solidale nel territorio regionale, dove i donatori sono in costante aumento e i trapianti continuano a crescere, grazie a un sistema capillare e ben organizzato, coordinato dal Centro Riferimento Trapianti.
Lo confermano i dati del primo trimestre 2024: al 31 marzo sono 80 i donatori segnalati (+2 rispetto allo stesso periodo del 2023) e 51 quelli utilizzati (-1); in crescita sia i trapianti, con 131 già effettuati nel 2024 (+2) sia i prelievi di cornee: 563 (5 in più).
“La Giornata che si celebra in tutta Italia domenica – afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – è l’occasione per dire grazie a tutti coloro che scelgono di donare per dare nuova vita ad altre persone, compiendo un gesto di straordinaria generosità. Se ci lasciamo alle spalle un 2023 da record e iniziamo bene anche questo 2024 è per merito dei donatori, ma anche delle associazioni di volontariato e dei professionisti della nostra rete regionale delle donazioni e dei trapianti, che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale. Traguardi importanti, che però ci spingono a fare ancora meglio: continuiamo quindi a tenere alta l’attenzione, affinché siano sempre di più gli emiliano-romagnoli che decidono di donare”.
Il numero record di 585 trapianti eseguiti nel 2023 conferma e rafforza la crescita degli ultimi anni (gli interventi erano stati 516 nel 2022 e 493 nel 2021); un risultato raggiunto grazie all’incremento dei potenziali donatori segnalati dagli ospedali (325, +6,2% rispetto all’anno precedente), e alla forza della rete territoriale. Aumentati, conseguentemente, anche i donatori effettivamente utilizzati (222, +7,7%), a riprova della capacità del sistema di ottimizzare le risorse disponibili. Dunque, ben 585 (+13,4%) organi trapiantati perché ritenuti idonei anche per merito delle innovative tecniche di trattamento introdotte negli ultimi anni.
Nel 2023 sono cresciuti anche i trapianti da donatore a cuore fermo (Dcd) cioè da donatore la cui morte viene accertata con criteri cardiologici e non encefalici. Ben 70 le segnalazioni di donazione a cuore fermo (17 in più rispetto al 2022) e 62 i donatori utilizzati (14 in più) per un totale di 122 organi prelevati e trapiantati con questa tecnica, decisamente più complessa ma capace di regalare una speranza in più ai pazienti in attesa. In particolare, i trapianti di cuore da donazione Dcd sono stati eseguiti per la prima volta in regione proprio lo scorso anno: in totale nel 2023 i cardiochirurghi dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola ne hanno completati quattro.
Il merito di questi numeri va attribuito tanto alle ottime performance dei centri trapianto di Bologna, Modena e Parma quanto all’organizzazione della rete donativa regionale coordinata dal Centro riferimento trapianti. Il potenziamento varato nel 2017 con l’istituzione dei Cop (coordinamenti ospedalieri procurement) per l’identificazione dei donatori di organi e tessuti ha infatti aumentato la già alta attenzione nei confronti delle 23 sedi donative sparse su tutte il territorio emiliano-romagnolo. I numeri del 2023 si devono, dunque, all’attività di sensibilizzazione e supporto portata avanti negli anni dal Crt emiliano-romagnolo, alla capillare organizzazione della rete regionale e all’elevato indice di accettazione degli organi dimostrato dai centri trapianto.
L’Emilia-Romagna ha un indice del dono di 62,75/100: la percentuale di consensi è del 70,8% e l’astensione è al 40,6%, contro una media nazionale di 68,5% di sì e di 41,8% di astenuti. Tra le diverse fasce d’età, i più generosi sono i cittadini tra i 51 e i 60 anni (73,7% di consensi); i 18-30enni si fermano al 67,9%, e nel caso degli over 80 il consenso è al 53,3%, probabilmente – come riportato nel rapporto – a causa dell’errata convinzione che la donazione degli organi in età avanzata non sia possibile.
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