Si è arrivati allo sciopero dopo la rottura della trattativa tra i sindacati e Federdistribuzione per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei dipendenti della Distribuzione Moderna Organizzata, sabato 30 marzo i lavoratori del settore sciopereranno a livello nazionale con mobilitazione anche a Ferrara.
Sono infatti trascorsi ormai quasi 51 mesi dalla scadenza del primo e ultimo Ccnl che l’associazione datoriale ha sottoscritto con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UilTucs che denuncialo la “ritrosia patologica a dare il giusto riconoscimento in termini economici ai dipendenti delle aziende sue associate non accenna ad attenuarsi”.
Dopo quella che le sigle definiscono “una lunga e snervante trattativa” Federdistribuzione avrebbe “calato (nuovamente) la maschera”. Non gli sarebbe infatti “bastato aver irresponsabilmente abbandonato per quasi un quinquennio un’intera categoria di lavoratrici e lavoratori dipendenti, alle prese con una dinamica inflazionistica che ha messo a dura prova la tenuta dei loro redditi ma ha addirittura sottoposto alle Organizzazioni Sindacali una serie di pretese irrealistiche e finalizzate unicamente a far naufragare una già complessa negoziazione“.
Pretese che, dicono i sondacati, riguardano l’introduzione di “una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi)”; lo smembramento del “sistema di classificazione del personale e attribuire alle addette e agli addetti alle operazioni ausiliarie alla vendita mansioni inferiori, come il pulimento di aree di vendita e servizi (come illegittimamente fanno alcune aziende associate a Federdistribuzione)”; “azzerare ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi”; “creare una nuova mansione adibita alla movimentazione delle merci, trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello – al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori”.
Lo schema negoziale che proporrebbe Federdistribuzione sarebbe quello di “mortificare il rinnovo del Ccnl” parlando di “una presunta disponibilità a erogare il dovuto aumento salariale”. Ciò però non sarebbe mai stato “esplicitato nel dettaglio nelle 17 ore di trattativa dei giorni scorsi”. Una proposta che mirerebbe “soprattutto a peggiorare la parte normativa, prevedendo la precarizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso un sistema derogatorio della legge oltretutto proponendo l’umiliazione della loro professionalità abbassando i livelli di inquadramento”.
A questo si oppongono i sindacati mobilitandosi, anche a Ferrara il 30 marzo.
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