Goro
23 Marzo 2024
L'Ente Parco spiega le modalità e le finalità delle azioni: "Le estemporanee valutazioni e i giudizi espressi all’indomani dell’esecuzione dell’intervento da semplici osservatori lasciano il tempo che trovano"

Interventi forestali nei boschi della stazione Volano-Mesola-Goro del Parco del Delta

di Redazione | 3 min

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Nei mesi scorsi sono stati avviati interventi di miglioramento forestale ed ecologico di alcuni boschi della stazione Volano-Mesola-Goro del Parco del Delta del Po Emilia-Romagna.

Queste importanti aree forestali, di proprietà della Provincia di Ferrara e affidati in gestione all’Ente Parco nel 2022 per 30 anni, ricadono nei comuni di Codigoro, Goro e Mesola. I lavori sono stati  finanziati con fondi statali per la prevenzione degli incendi boschivi e del rischio di caduta degli alberi su obiettivi sensibili, e aggiudicati per 194.622 euro.

Gli interventi di gestione forestale, soprattutto quelli svolti a scopo di conservazione della natura, necessitano di conoscenza ed esperienza scientifica e tecnica particolarmente approfondite. Queste elevate capacità sono necessarie non soltanto per progettare, coordinare e realizzare gli interventi, ma anche per capirli e per prevedere lo sviluppo futuro della foresta, sia dal punto di vista ecologico, che paesaggistico.

“Le estemporanee valutazioni e i giudizi espressi all’indomani dell’esecuzione dell’intervento da semplici osservatori – commentano dall’Ente Parco – lasciano il tempo che trovano. Quanti di questi “valutatori” hanno già avuto modo di osservare e studiare l’evoluzione successiva all’intervento in altri boschi, dopo uno, due o tre anni? Quanti sanno che i tempi di riposta di una foresta a interventi di conservazione sono dell’ordine degli anni, non dei giorni, come si è abituati ad osservare nel giardino di casa o nelle aiuole? L’intervento di Bosco Spada era necessario e urgente per diversi motivi. Il primo, quello più vicino alle finalità dell’Ente Parco, è la conservazione della natura. La porzione di Bosco Spada in cui è stata svolta la maggior parte dell’intervento è una foresta di origine artificiale, realizzata con un intervento di piantumazione di pini domestici. Questo genere di impianti viene sempre realizzato con un sesto d’impianto molto stretto (ossia mettendo a dimora gli alberelli molto vicini gli uni agli altri) per tener conto del possibile non attecchimento, ma in caso di sviluppo di tutte le piante genera un bosco molto lontano dalla “naturalità”, con alberi vicinissimi, fusti allungati e chiome ridotte; assenza di sottobosco e una biodiversità molto bassa. Il diradamento serve proprio a ridare a questi boschi artificiali un aspetto naturale, come accade quando lo sviluppo spontaneo delle piantine da seme le porta a selezionarsi durante la crescita, lasciando soltanto gli esemplari più forti, in un bosco più rado, con arbusti e sottobosco. Il risultato, a pochi anni di distanza è di una foresta con una diversità biologica molto più alta e anche molto più gradevole dal punto di vista estetico”.

“Il secondo motivo – aggiungono dall’Ente Parco – è la prevenzione degli incendi. Le conifere hanno un “potenziale pirologico” (cioè una possibilità di incendiarsi) molto più alto dei boschi di latifoglie. Quando le conifere sono fitte generano, al suolo, quei letti di aghi di pino che non solo non permettono lo sviluppo di altre piante e limitano molto anche la vita animale, ma sono molto facilmente incendiabili. Diradando i pini si permette lo sviluppo di un sottobosco di latifoglie e si limita il letto di aghi, diminuendo, così, il “potenziale pirologico” del bosco. Il terzo motivo, molto più facile da capire da parte di tutti, riguarda la sicurezza ai margini della foresta. A Bosco Spada, come in altri boschi del territorio della provincia di Ferrara, da diversi anni (a causa della competenza sottratta dalle norme vigenti alle Province) non erano stati effettuati interventi di controllo delle piante lungo il perimetro esterno. Sia in prossimità di strade e carraie, sia verso le campagne coltivate, gli alberi a rischio imminente di caduta o gli alberi che hanno invaso le carreggiate, devono essere rimossi o potati, senza modificare la superficie della foresta, ma prevenendo il possibile pericolo per la pubblica incolumità”.

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