Politica
19 Marzo 2024
Intervento del consigliere comunale Dario Maresca (I Civici) dopo l'approvazione dell'odg dell'opposizione che impegna il Consiglio comunale a chiedere a Governo e Parlamento di sostenere la riforma per una maggiore sovranità europea

L’Europa e noi, sostenere la riforma dei trattati europei

di Redazione | 3 min

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di Dario Maresca*

Viviamo una fase di ridefinizione dello scenario internazionale globale che si ripercuote sulla vita di ciascun singolo cittadino. Una fase di enormi tensioni, di apparente arretramento delle democrazie liberali e dello stato di diritto, del ritorno del conflitto come unica soluzione delle controversie. Aspetti che si ripercuotono nelle vite di ciascuno: dall’aumento dei costi della benzina alla perdita della speranza in un futuro migliore, con tutto ciò che ne consegue.

L’esito di questa fase dipenderà in gran parte anche dalla capacità dell’Europa di essere protagonista e di dimostrare che, mentre nel mondo aumentano le divisioni, è l’unione delle differenze la strada da percorrere per garantire pace, stabilità e diritti.

Purtroppo il cammino di integrazione europea è messo in discussione da vari leader al potere in Europa, come Orban in Ungheria, e da fazioni politiche antieuropeiste, nonostante abbia garantito 80 anni di pace entro i confini della UE (mai verificatisi prima nella storia) ed enormi passi avanti economici e sociali soprattutto nei paesi più periferici che hanno beneficiato dei contributi europei.

Ecco perché anche in un consiglio comunale è opportuno che si parli di Europa, così come è opportuno che a Ferrara, mentre ci accaloriamo per la campagna elettorale del prossimo sindaco, mettiamo al centro dell’attenzione le elezioni più importanti che si svolgeranno il 9 giugno: quelle Europee, come ha rilevato pochi giorni fa Rossella Zadro segretaria del Movimento Federalista Europeo di Ferrara, di cui sono convintamente membro. Perché, appunto, ne va del futuro di tutti i cittadini e del mondo.

Lo scorso anno una grande consultazione di cittadini europei, la Conferenza sul Futuro dell’Europa, ha espresso la richiesta di riformare i trattati europei nel senso di una maggiore integrazione, accrescendo il ruolo del parlamento europeo, superando il diritto di veto, diventando cioè realmente una comunità politica di destino. In seguito a ciò il Parlamento Europeo ha approvato due risoluzioni che chiedono l’avvio di una convenzione per il rinnovo dei trattati. Sono riforme che ci servono per fare dell’Europa uno strumento adeguato a dare risposte alle sfide globali, e per essere all’altezza delle aspettative che legittimamente la popolazione può avere.

Abbiamo visto in occasione della pandemia e della guerra in Ucraina, quanto avere o non avere una capacità di risposta pronta e coesa, e con adeguata disponibilità di risorse, porti a riuscire o non riuscire a tutelare al meglio la vita degli europei (e quindi la salute, la pace, il lavoro, la libertà), perché in un mondo interconnesso e dove avanzano forze antidemocratiche l’alternativa è essere in balia degli eventi e di decisioni prese da altri. Per essere padroni del nostro destino, e cioè per esercitare la nostra sovranità, abbiamo bisogno di uno strumento sovranazionale adeguato e di una maggiore sovranità europea, ad esempio in settori come salute, ambiente, energia, politica estera come proposto dal Parlamento europeo.

Personalmente credo che la compiutezza di questo processo sia un’Europa federale, con una forma federale magari nuova da inventare. Ma è importante sottolineare che le proposte del parlamento europeo non sono una fuga in avanti, sono un passo per rendere le istituzioni più democratiche, più efficaci e più vicine ai cittadini.

Penso quindi che sia un tema su cui ci si possa incontrare oltre le divisioni politiche tra centrodestra e centrosinistra, penso che ci possiamo ritrovare su un’idea di Europa più unita, solidale, democratica e sostenibile, che di certo non si può fare senza il ruolo centrale dell’Italia, come è sempre stato.

Nel nostro piccolo oggi l’abbiamo fatto, con l’approvazione in consiglio comunale di un ordine del giorno firmato da tutti i gruppi di opposizione che ha trovato il voto favorevole di parte della maggioranza.

*Gruppo consiliare “i CIVICI – Ferrara Bene Comune – Azione Civica”

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