“Mi auguro non sia rimasto vittima della sindrome di Stoccolma, ossia di chi si innamora dei propri carnefici”. Così Mauro Malaguti, deputato di Fratelli d’Italia, sulla notizia della candidatura di Marco Cappellari, portavoce degli Amici di Carife che ha seguito in questi anni i ricorsi degli azzerati, nella lista del Pd.
“Certamente Marco Cappellari è libero di candidarsi dove vuole, ci mancherebbe – afferma Malaguti -, trovo però singolare che abbia deciso di farlo con il partito che ha decretato il fallimento della Carife senza una ragione plausibile, come poi si è dimostrato in ogni sede”.
Per questa decisione Cappellari ha subito già alcune preoccupanti conseguenze, con il sindaco Alan Fabbri che ha telefonato a tutte le associazioni in cui Cappellari svolge la propria attività minacciando di non partecipare più agli eventi già organizzati, tra cui la premiazione dell’Accademia dei Maestri Artigiani.
Tornando a Malaguti, il deputato fa presente che “in passato era stato Cappellari a cercarmi più volte per perorare la causa degli azzerati della nostra banca locale, e oltre a me aveva contattato anche la collega di Fratelli d’Italia on. Letizia Giorgianni, che da tempo si stava occupando delle quattro banche in crisi”.
“Vorrei dunque assicurare il segretario del Pd – aggiunge in riferimento alle conseguenze di questa scelta – che nessuno del centro destra ha mai pensato di ‘valorizzarlo’ in tal senso, come potrà lui stesso confermare, appare solo singolare una scelta di campo che contraddice l’impegno precedentemente profuso a fianco proprio di esponenti contro cui ha ora deciso di schierarsi”.
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