Migliarino. La Procura di Ferrara ha iscritto nel registro degli indagati per lesioni – che si sarebbero reciprocamente inferti – l’uomo di 45 anni e la compagna convivente 29enne, protagonisti della lite in famiglia avvenuta nella nottata tra martedì 5 e mercoledì 6 marzo nell’abitazione di lei, dove i due vivevano, a Migliarino.
Il fatto s’inserisce all’interno di un rapporto di coppia turbolento, tant’è che sia lei che lui, genitori di un bambino minorenne che non vive più con loro, sono già noti ai carabinieri per numerosi episodi in cui è stato necessario l’intervento per sedare litigi e aggressioni violente prima che la situazione degenerasse.
L’ultima, in ordine di tempo, quella di una settimana fa appunto, quando l’uomo avrebbe inizialmente alzato le mani – e non solo – sulla donna. L’avrebbe infatti picchiata con pugni e calci al volto e alla testa, costringendola a trovare riparo in un angolo della casa, rannicchiata, da dove comunque sarebbe riuscita a telefonare al 112.
Tra la chiamata ai carabinieri e il loro arrivo, la 29enne avrebbe però reagito, afferrando un paio di forbici e colpendo in testa l’uomo, facendolo svenire fino all’arrivo dei sanitari che lo hanno poi trasportato all’ospedale. Lì è andata anche lei per farsi refertare, avendo riportato la tumefazione di un occhio nella colluttazione.
Ieri (mercoledì 13 marzo) la donna è stata sentita in Procura, dove ha fornito la propria versione dei fatti, ma soprattutto ha ricostruito il delicato contesto di vita familiare con cui era chiamata a confrontarsi quotidianamente, tanto da chiedere in passato aiuto e protezione al Centro Donna Giustizia.
L’uomo infatti era già stato condannato per lesioni nei confronti di lei nel 2021, dopo averle spaccato uno zigomo, tirato una martellata sul ginocchio e rotto un timpano. Un’aggressione violenta a cui lei risposte poche settimane più tardi, vendicandosi e colpendolo con un oggetto.
Prossimamente sarà il 45enne, oggi allontanato dalla casa di lei, a parlare davanti ai carabinieri e al pm Andrea Maggioni per aiutare gli inquirenti a ricostruire quanto accaduto.
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