“L’indagine di Infocamere restituisce numeri molto seri, su cui occorre con urgenza una riflessione”. I dati pubblicati da il Sole 24 Ore, che si è basato su dati forniti da Infocamere, lasciano un quadro apocalittico per Ferrara.
Male anche il decremento dei residenti sui territori (-4,5%) e ultimi in Regione per Pil pro capite. E, in assenza di commenti da parte di chi governa a livello locale, è l’opposizione a sottolineare l’emergenza.
Secondo il “Sole” nel decennio tra il 2013 e il 2023 il numero di aziende ferraresi è calato del 14,3%. L’ottavo peggior dato a livello nazionale. Nessuno in regione o nelle province vicine (come Rovigo) ha fatto peggio.
“Un calo inesorabile che fa il paio con il crollo demografico, specie nelle aree più periferiche, e l’invecchiamento della popolazione – commenta Fabio Anselmo, candidato sindaco del centrosinistra -. Dati allarmanti che mettono a repentaglio il futuro di Ferrara e che impattano pesantemente sul presente. Un tema che non è solo economico ma penetra nella carne della vita sociale, culturale e che coinvolge la crescita complessiva di un intero territorio: della città, delle sue frazioni, dell’intera provincia”.
“Gli eventi di piazza vanno bene – concede Anselmo -, ma un’Amministrazione seria si deve porre il problema di come riportare al centro della propria azione lo sviluppo economico, il grande assente di questo mandato. Non lo dicono solo i numeri ma i tanti operatori che da tempo stanno chiedendo alla politica di invertire la rotta e di riprendere ad interessarsi della vita economica, anziché parlare d’altro”.
“Perché altrimenti – questo il timore -, mentre ci divertiamo a fare i cartonati degli assegni con finte donazioni, si asseconda un’inerzia perniciosa, con il risultato che è sotto gli occhi di tutti: ultimi in Regione per Pil pro capite, nelle peggiori otto province in Italia per desertificazione industriale. Così non si può andare avanti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Azione che, con il suo segretario Danny Farinelli parla di “tragico scenario nella nostra provincia, in cui il Comune capoluogo fa da trazione. Numeri da “guerra persa”, ecco come andrebbe definita”.
“Ferrara perde sia imprese che bambini: una situazione in cui chiunque governasse si troverebbe scoraggiato – aggiunge Farinelli -. Chiunque non abbia ben chiaro cosa serva per rilanciare una città, una provincia, in questa situazione: una Giunta comunale che garantisca effettivo supporto alle famiglie con figli. Non bastano asili e scuole materne, ma serve un più capillare servizio extra-orario curricolare. Serve attivarsi a tutti i livelli, diventando collettore tra aziende, scuole ed Università, per creare percorsi formativi che rendano i nostri ragazzi attrattivi per le nostre aziende”.
“Serve, insomma, un piano a medio-lungo termine che invogli le famiglie ad avere più figli – aggiunge il segretario -. Serve una Giunta che ascolti ciò che chiedono le aziende, le infrastrutture necessarie, che incontri le associazioni produttive e renda facile ed attrattivi nuovi insediamenti. Serviva, e qui parlo al passato, una Giunta che avesse un progetto che poteva essere supportato dal Pnrr: non basta vincere bandi, ma è necessario che i vari interventi siano strutturati tra loro, in modo che creino un moltiplicatore produttivo. Aziende nuove che si insediano, famiglie più numerose e studenti fuori sede della nostra Università che scelgono di crearsi un futuro a Ferrara”.
“Questo deve essere il nostro obiettivo nei prossimi cinque anni – conclude Farinelli – ed Azione porta, nella coalizione a supporto di Fabio Anselmo, queste istanze. Questo è il cambiamento che proponiamo, dopo 5 anni in cui non si sono viste politiche decisive su questi temi, ma solo annunci di soldi promessi (a volte senza nemmeno essere stati stanziati) da parte di eminenti esponenti di questa Giunta”.
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