Economia e Lavoro
24 Febbraio 2024
Il 28 febbraio open day nelle sedi di Bologna, Ferrara e Ravenna. Una mobilitazione nazionale per sostenere il potere d'acquisto delle pensioni, promuovere una maggiore equità fiscale, incrementare le risorse disponibili per le famiglie e le imprese e rafforzare il welfare pubblico

Petizione “Salviamo il ceto medio”. Federmanager apre le porte delle sedi

di Redazione | 3 min

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Federmanager Bologna – Ferrara – Ravenna aderisce all’open day promosso in tutto il Paese da Cida, la Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità alla quale aderisce. Il 28 febbraio, dalle 10 alle 13, apre le porte dell’associazione a tutti coloro che vogliono firmare la petizione “Salviamo il ceto medio” usufruendo dell’assistenza degli operatori.

Tre le sedi presso le quali recarsi, a Villanova di Castenaso, Bologna, in via Merighi 1/3, a Ferrara in via Armari 8 e a Ravenna in via di Roma 102, muniti del proprio indirizzo mail e delle credenziali per accedere alla casella di posta. Sempre possibile anche la sottoscrizione on line, collegandosi al link https://www.change.org/p/salviamo-il-ceto-medio.

“La petizione, lanciata da Cida nel novembre scorso sulla piattaforma Change.org – spiega il presidente di Federmanager Bologna-Ferrara-Ravenna Massimo Melega – si appresta a raggiungere il traguardo delle 50mila firme, che verranno presentate alla Presidenza del Consiglio, al Ministro dell’Economia e al Ministro del Lavoro e chiede un trattamento più equo a livello retributivo, fiscale e pensionistico, oltre ad una intensa lotta all’evasione fiscale”.

Con l’apertura al pubblico di tutte le sedi delle associazioni territoriali e nazionali delle federazioni aderenti, la Confederazione Cida vuole evidenziare ancora una volta uno scenario che continua ad essere svantaggioso per coloro che rappresentano la fascia produttiva e motore dell’economia del Paese.

La mobilitazione nazionale è volta a sostenere il potere d’acquisto delle pensioni, promuovere una maggiore equità fiscale, incrementare le risorse disponibili per le famiglie e le imprese e rafforzare il welfare pubblico.

Le richieste nel dettaglio

Sostenere il potere d’acquisto delle pensioni: applicare la perequazione per scaglioni in base all’art. 34 comma 1 legge 448/98 e all’art. 69, comma 1, della legge 23 dicembre 2000, n. 388.

Dare trasparenza e consentire la reale sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico: separare in maniera contabile la previdenza dall’assistenza.

Dare maggiori opportunità di crescita retributiva: abolire il divieto di cumulo fra redditi e pensioni di qualsiasi tipo in applicazione dell’art. 19 del decreto-legge 112/2008.

Valorizzare i contributi previdenziali versati dai lavoratori: eliminare i tetti sulle prestazioni pensionistiche anticipate (Legge 92/2012 e art. 24 comma 11 DL 6 dicembre 2011 n.214).

Una maggiore equità fiscale: eliminare il meccanismo di riduzione progressiva delle detrazioni fiscali in relazione al reddito, individuato dall’art.1 comma 629 Legge 27 dicembre 2019, n.160.

Aumentare le risorse disponibili a famiglie e imprese: ridurre la progressività delle aliquote Irpef evitando disparità di trattamento fra le diverse categorie di lavoratori.

Rafforzare il welfare pubblico a sostegno di chi ha effettivamente bisogno: attivare una vera lotta all’evasione fiscale, utilizzando tutti i dati disponibili ed evitando i condoni.

La diretta streaming

In occasione dell’open day, nella sala riunioni di Bologna, dalle 10 alle 10.30 circa, sarà disponibile il collegamento streaming con i vertici CIDA, per un aggiornamento sulla petizione e sui passi successivi che la Confederazione intende compiere dopo aver raggiunto il traguardo delle 50mila firme.

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