Attualità
11 Novembre 2023
La tegola per la giunta arriva direttamente dal dicastero presieduto da Piantedosi. Fabbri prova ad addolcire la pillola

Dal ministero la conferma di un nuovo Cpr per migranti a Ferrara

di Redazione | 3 min

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"Per la prima volta abbiamo una presidente del Consiglio donna che avrebbe potuto dimostrare di essere una donna attenta ai diritti delle donne e invece si sta dimostrando tutt'altra cosa". Così Ilaria Baraldi, portavoce delle Donne Democratiche di Ferrara, durante la Festa della Liberazione organizzata dal Pd

Ora c’è la conferma del ministero: Ferrara molto probabilmente sarà tra la decina di capoluoghi in tutta Italia a ospitare uno dei nuovi Cpr per migranti previsti dal governo Meloni.

La tegola per Fabbri arriva direttamente dal dicastero presieduto da Piantedosi: “Sono in corso a livello nazionale gli studi di fattibilità – ammette il sindaco – per i nuovi Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr), strutture di sicurezza contro l’immigrazione clandestina (non centri di accoglienza). Ferrara, mi è stato ufficializzato in queste ore, è tra i territori potenzialmente interessati”.

Fabbri prova ad addolcire la pillola, dicendo che “questo ci consentirà anche di poter chiedere di avere immediato e diretto accesso al sistema di espulsione di soggetti pericolosi per il nostro territorio ferrarese”.

La notizia era già stata data in anteprima da “il Domani”, e ripresa da Estense.com, a inizio novembre. E al giornale di De Benedetti il sindaco aveva risposto stizzito che “noi non abbiamo mai dato disponibilità”.

Ora la giravolta: “siamo in costante contatto con il ministero dell’Interno e seguiamo insieme questo percorso”. Per cauterizzare la ferita Fabbri prova a spiegare che i nuovi Cpr differiscono dal “‘modello’ di accoglienza indiscriminata a cui ci aveva tristemente abituato il Pd”, in quanto “ora è in corso un piano per il contrasto alla clandestinità che ci vede tra i territori coinvolti, insieme ad altri in Italia”.

“I Cpr – precisa poi Fabbri – sono centri, vigilati e protetti, per allontanare i soggetti che hanno sentenze di condanna e sono ovviamente protetti dal contesto cittadino. Dai centri non potranno ovviamente uscire (se non per essere accompagnati alla frontiera da parte delle forze dell’ordine): al loro interno infatti vengono trattenuti i migranti in attesa di espulsione. Parliamo di persone tolte dalle strade, dove continuano a creare problemi di sicurezza, e che saranno messe in condizioni di non nuocere e non certo, come accadeva in passato, luoghi aperti, magari nel pieno di centri abitati, in cui gli immigrati clandestini venivano abbandonati ai Comuni”.

La notizia non viene rilanciata sui social di Fabbri, che prova anche a farsi piacere il progetto: “Qualora dovesse realizzarsi nel territorio ferrarese, il Cpr porterà realisticamente il potenziamento della presenza di forze dell’ordine a beneficio della sicurezza in città”.

“Il percorso verso l’eventuale realizzazione dei Centri è in corso – conclude il primo cittadino – e sarà realizzato con il nostro pieno coinvolgimento. Il ministro Piantedosi, qualora lo studio di fattibilità dovesse confermare la presenza a Ferrara, mi ha già dato la sua disponibilità a essere presente a incontri con i cittadini per illustrare caratteristiche, dettagli e percorso”.

I nuovi Cpr previsti dal governo avranno una capienza detentiva tra i 120 e i 300 posti e, nelle intenzioni del governo, dovrebbero trattenere i migranti in attesa di rimpatrio per un massimo di 180 giorni.

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