Ostellato. A San Giovanni di Ostellato, il giorno dopo la grande paura porta con sé la consapevolezza di aver per un attimo sfiorato la tragedia. Sì, perché se l’acqua uscita falla che si era aperta improvvisamente nell’argine del canale navigabile, nella serata di domenica, non è arrivata in paese, è solamente grazie al lavoro dei tecnici di Aipo che, con chili e chili di terra, hanno chiuso nel giro di poche ore la rottura di quasi 6 metri che si era creata in maniera improvvisa.
Decisiva e strategica è stata la strada che scorre ai piedi dell’argine, che ha permesso il tempestivo intervento dei mezzi operativi.
Lanciato attorno alle 23, infatti, l’allarme è rientrato nella nottata, quando erano circa le 3. Sul posto, a presidiare la zona, gli uomini dei vigili del fuoco, della protezione civile regionale e della polizia locale, pronti a intervenire qualora la situazione fosse peggiorata, soprattutto per il rischio di inondazione del vicino centro abitato, distante solamente due chilometri.
Fortunatamente però ciò non si è reso necessario: due le famiglie evacuate in via precauzionale, mentre l’acqua fuoriuscita ha lasciato ben visibile una pozzanghera estesa per circa un chilometro, interessando i campi circostanti e la zona delle serre ipertecnologiche Fri-El Greenhouse, che però non hanno riportato danni, con i loro collaboratori che hanno aiutato i soccorritori a minimizzare i danni usando il loro escavatore per chiudere la zona in cui si era rotto l’argine.
A tal proposito, in queste ore, oltre a rinforzare l’argine con massi ciclopici, sono state azionate diverse pompe necessarie per aspirare l’acqua e liberare il terreno alla Cavallara, zona nelle immediate vicinanze dell’argine, che molto probabilmente ha rotto a causa dello stress dovuto alle piogge insistenti dei giorni scorsi.
Intanto messaggi e telefonate di vicinanza e interesse alla sindaca Elena Rossi di Ostellato sono arrivati da parte di alcuni sindaci del territorio, tra cui Pierluigi Negri e Alan Fabbri, primi cittadini di Comacchio e Ferrara.
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