Eventi e cultura
12 Maggio 2023
Intervista al drammaturgo che porta a Ferrara lo spettacolo “Sani!”: “Il presente come momento di crisi”

Marco Paolini porta in scena la balletta sulla pandemia

di Marco Zavagli | 4 min

Leggi anche

Hera acquisisce la rete gas di Soelia

Il Gruppo Hera, attraverso la controllata Inrete Distribuzione Energia, uno dei principali operatori nel settore della distribuzione del gas naturale con oltre 1,1 milioni di punti di riconsegna (Pdr) attivi, si è aggiudicata la gara indetta dalla società Soelia

Gli inciampi con la giustizia di Marescotti, candidato Pd

Sono giorni che il vicesindaco Nicola Naomo Lodi continua a chiedere sulla propria pagina Facebook a Diego Marescotti di esibire il proprio casellario giudiziale. Marescotti, 39 anni, è candidato al consiglio comunale nella lista del Partito democratico. Dalle insinuazioni di Lodi si poteva desumere che il dem avesse qualcosa da nascondere del suo passato giudiziario

Minore aggredito dal branco in piazza Ariostea, via al processo

È approdato ieri (martedì 14 maggio) in tribunale a Ferrara il procedimento per l'aggressione del 7 novembre 2021 in piazza Ariostea, dove un giovane ferrarese di 16 anni era stato malmenato brutalmente da un gruppetto di quattro ragazzi, che prima lo avrebbero spintonato e poi gli avrebbero sferrato pugni al volto e calci alle gambe, facendolo cadere a terra e provocandogli ematomi al volto e la perforazione del timpano giudicati guaribili in trenta giorni dai sanitari dell'ospedale Sant'Anna di Cona

Al via il festival letterario “Margine di Resistenza”

Prende il via Margine di Resistenza, un festival letterario che si propone di promuovere il pensiero, la cultura e l’azione politica della sinistra italiana. Si svolge a Ferrara con il sostegno della Fondazione l'Approdo e organizzato dal Consorzio Eventi Editoriali

(foto di Gianluca Moretto)

Si chiude con un saluto speciale, quello alle Alpi, la stagione di Prosa del Teatro Comunale di Ferrara. Da questa sera (venerdì 12) fino a domenica è in scena Marco Paolini con il suo ultimo lavoro.

Dopo averlo apprezzato nel 2011 con lo spettacolo Itis Galileo e nel 2016 con Ballata di uomini e cani, il drammaturgo bellunese torna con un’opera che trae la sua origine da pandemia e lockdown. E che si presenta con un titolo imperativo: “Sani!”. Dobbiamo essere sani. Abbiamo il dovere di procurare un mondo in cui sia ancora possibile vivere sani.

Da dove viene questo titolo?

“Sani è un saluto concreto non metafisico, che si usava così prosaicamente nella valle del Piave, Era il saluto dei miei nonni. E a me piace”.

Eppure all’inizio, senza conoscere la sinossi dello spettacolo, avevo ingenuamente immaginato un riferimento al Gaber di “Far finta di essere sani”. Qui invece non bisogna fare finta. Bisogna provarci.

“Gaber è un riferimento legittimo da pensare. Gaber è un padre nobile, è sempre uno con cui fare i conti. Però qui non c’è una citazione, non c’è un pensiero che rimandi al suo lavoro”.

C’è invece qualche padre nobile con cui fa i conti in quest’ultima opera?

“Sinceramente non lo so. Lo spettacolo è nato senza un disegno, perché è nato mettendo insieme pezzi di repertorio e canzoni. Si stavano aprendo le prime finestre dopo il lockdown. Era l’estate del 2020. C’era l’urgenza di rimettersi in contatto fisico con le persone. E quindi le storie che raccontavo erano molto più personali. Alla fine mi sono accorto che le storie che avevo scelto erano tutti momenti di crisi”.

E dalla crisi, dalle crisi, che cosa nasce?

“Ci ho pensato… in fondo la pandemia e il lockdown lasciavano addosso la sensazione di star vivendo qualcosa che cambiava le cose. A quel punto ho messo a fuoco gradualmente l’idea che parlarne poteva essere drammaturgicamente interessante. Immaginiamo che le crisi siano etimologicamente dei cambiamenti che ti costringono a lasciare una strada e a doverne prenderne un’altra, anche controvoglia. Il tentativo umano di chiudere la parentesi e di ripercorrere la strada di prima è comprensibile, ma è una contraddizione, perché probabilmente la strada di prima è stata cancellata, travolta. Quindi al bivio bisogna prenderne una diversa. E che lo si faccia consapevolmente o no, dipende da quanto la crisi ti ha aperto gli occhi e quanto invece te li sei tenuti ostinatamente chiusi”.

Si è ispirato a qualcosa che le ha trasmesso una traccia, un sentimento che condivide sull’analisi della crisi pandemica? Spesso i classici le vengono incontro, li addomestica e ne fa vestito. Penso ad esempio a Mario Rigoni Stern e Jack London che a suo tempo hanno ispirato Il Sergente e Ballata di uomini e cani.

“Non sono uno che rilegge La peste di Camus in queste situazioni. Non ricerco il modello letterario, perché ho la presunzione di ficcare il naso e sentire l’odore del mio lavoro, di cercare le parole da un percorso più artigianale di costruzione del testo.

Anche in “Sani!” si cuce addosso esperienze autobiografiche per indossarle sul palco. E si collega al suo ultimo lavoro, incentrato sui temi della crisi climatica e della transizione ecologica.

“Sì, ho messo in fila un insieme di momenti di cambiamento che posso ricordare collegati alla mia vita, alcuni colti come occasioni altri magari colti non subito e di cui prendo consapevolezza in un momento successivo. Questo mi serve in generale per parlare del presente come di un momento di crisi. È evidente che la mia lettura non è esclusivamente quella di una più o meno grande crisi di ordinaria amministrazione, ma di una crisi planetaria. È la crisi del modello di sviluppo, è la crisi della Fabbrica del mondo”.

Sul palco, accanto all’autore attore, in un dialogo stretto alterna storie e canzoni, ci sono Saba Anglana e Lorenzo Monguzzi. A loro si devono le musiche originali che variano tra le sonorità folk mischiate a influenze e stili provenienti da molto lontano. Da un mondo senza frontiere.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com