Naomo Lodi indagato per peculato. Già chiuse le indagini
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Fondamentale per la sentenza è stato il riconoscimento dell'assenza di "problematiche relative alla meritevolezza". La libera professionista non aveva infatti contratto debiti in modo irresponsabile, ma era stata travolta da eventi esterni ritenuti a lei non imputabili
Era stato querelato per diffamazione dall'azienda per la quale lavorava a Bondeno ma il Tribunale di Mantova lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato ritenendo la volontà di diffamare "palesemente assente"
Continua il problema dello spaccio in Gad e la conseguente opera di deterrenza delle forze dell'ordine. I carabinieri, transitando nei pressi del parchetto di via Porta Catena, nota un giovane che si avvicina a un uomo seduto su un muretto del parco.
Si è schiantato sui prati di Palmirano, a poche centinaia di metri dall'ospedale di Cona, un ultraleggero guidato da un uomo di 66 anni. La chiamata ai vigili del fuoco e alla Polizia di Stato è arrivata intorno alle 11.45. A dare l'allarme sono stati alcuni automobilisti di passaggio
Ha lasciato il carcere dell’Arginone di Ferrara per essere trasferito nella Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Reggio Emilia. Dove rimarrà per almeno dieci anni.
Stefano Franzolin, assolto dalla della Corte di Assise dal reato di omicidio, è stato assolto lo scorso 2 marzo perché ritenuto totalmente incapace di intendere e volere al momento del fatto.
Franzolin, il 22 marzo 2021, aveva soffocato con un cuscino la madre, la 75enne Alberta Paola Sturaro, nella loro casa di via della Ghiara.
Un omicidio sui generis, tanto che la stessa pm Ombretta Volta sembrava non voler credere alla sua confessione.
Pare che all’origine del gesto vi sia stato un rimprovero da parte della madre, che gli avrebbe detto “sei peggio di tuo papà”, cosa da lui percepita come una grossa offesa collegata evidentemente alla separazione dei suoi genitori, e vedendo forse minato il grande attaccamento che aveva per lei. Per questo avrebbe pensato di non farla più parlare e soffocarla.
Franzolin, preso dalla disperazione per quanto aveva fatto, aveva anche minacciato il suicidio, sventato grazie all’attività di mediazione dell’avvocato Alberto Bova che lo ha fatto ragionare e uscire dalla stanza nella quale si era barricato. L’uomo aveva anche lasciato un biglietto di commiato, avvertendo il fratello Alessandro e la sorella Sonia – anche loro conviventi con lui e la madre – che aveva lasciato il libretto della caldaia sul tavolo.
Nonostante l’assoluzione, Franzolin è sottoposto, come misura cautelare dovuta alla sua pericolosità sociale, alla residenza obbligata in una Rems per almeno dieci anni, dove è entrato lo scorso 16 marzo.
Passati dieci anni Franzolin verrà sottoposto a una perizia psichiatrica per valutare se la sua pericolosità sociale è venuta meno, si è attenuata o persiste. In caso di parere negativo del perito, il tribunale di sorveglianza disporrà una proroga del periodo.
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