Attualità
27 Novembre 2022
Ribadito il no compatto al progetto. La proposta è quella di usare 15 milioni del Pinqua. Nei negozi la raccolta firme contro il nuovo supermercato

Fé.Ris, opposizioni e cittadini contro l’ipermercato: “Usiamo il Pnrr per riqualificare l’ex caserma”

di Redazione | 3 min

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C’erano circa un centinaio di persone venerdì sera al centro sociale Melo per ribadire il no compatto — sia da parte della cittadinanza che da quella delle opposizioni consiliari — al progetto Fé.Ris voluto dal Comune per realizzare un nuovo supermercato in via Caldirolo e uno spazio per parcheggi a ridosso delle mura in viale Volano in cambio del recupero della caserma Pozzuolo del Friuli al momento abbandonata.

Spettatori all’arringa del referente urbanistica del Pd ferrarese Giorgio Scalabrino Sasso e alla proposta alternativa esposta da Antonio Barillari (Azione Civica) sono stati anche gli ex consiglieri della Lega Anna Ferraresi, Luca Caprini e Catia Pignatti. A fare da contraltare, a fine serata, si è mostrato l’assessore all’ambiente Alessandro Balboni — arrivato con il consigliere Federico Soffritti —, contestato dopo aver denunciato quella che a suo avviso era stata un’esposizione parziale del progetto che avrebbe mancato di ulteriori dati utili a una sua maggiore comprensione.

“Ci sono criticità dal punto di vista urbanistico e di mobilità che compromettono un settore importante della città. Questa delega al privato non è accettabile, e l’appello che la giunta fa al rispetto della legge regionale che permette interventi di questo tipo anche in mancanza del piano urbanistico non ha sostanza, perché il rispetto di questa legge non c’è: per accedere un accordo di programma serve un rilevante interesse pubblico. Dovete dirmi dov’è questo interesse pubblico, non c’è da nessuna parte. E quando viene detto che l’area di Cisterna del Follo è già della società Arco viene detta una falsità, perché è stato firmato solamente un accordo preliminare, che prevede che il cambio di proprietà arrivi solamente con l’approvazione di tutti e tre gli interventi”, è la posizione di Sasso che poi affonda sul nomignolo ‘casa degli Hobbit‘ affibbiato al progetto dell’ipermercato: “Siccome ha gli alberi sul tetto dicono che è bella come la casetta degli Hobbit. Io questa casetta non la vedo”.

Non solo: per l’esponente Pd la serata al Melo serve per “restituire la voce ai cittadini su questo progetto sbagliato. Non c’è una visione per la città e il progetto dovrebbe coinvolgere due enti pubblici, mentre l’Università si è ritirata perché non ha visto opportunità derivanti da questo progetto. L’amministrazione vuole ignorare anche questo?”.

La soluzione proposta da Barillari prevede quindi un no netto sia alla costruzione dell’ipermercato che del parcheggio a ridosso delle mura, ma punta sul recupero dell’ex caserma di Cisterna del Follo. Anziché tramite la citata ‘delega al privato’ però, il comitato di cittadini propone di sfruttare 15 milioni di euro del Pinqua, il programma del Pnrr per la qualità dell’abitare. Il tutto per evitare un progetto “che farebbe diventare un’area da agricola e commerciale facendone decuplicare il valore, parlando di milioni di euro” in favore del privato, “dove il punto più alto è equivalente a un palazzo di cinque piani e con aree cementate che non aiutano la situazione ambientale” e uno studentato senza prezzi calmierati.

Il prossimo passo è quello di una raccolta firme contro il progetto Fé.Ris, già avviata dalle opposizioni e che a breve verrà resa disponibile alla cittadinanza venendo esposta negli esercizi commerciali della città.

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