Fermate ‘occupate‘ dai guardrail e ‘ostaggio‘ dell’erba alta, che costringono i pendolari ad aspettare gli autobus sulla strada con seri problemi a livello di sicurezza e di visibilità, non solo per i pedoni ma anche per gli automobilisti.
È la denuncia che arriva da Villanova, dove i cittadini – nei giorni scorsi – hanno chiesto alla Provincia di Ferrara, tramite telefonate e mail, di intervenire per sfalciare le aree adibite all’attesa dei mezzi pubblici, che oggi sono ‘sommerse’ dalla vegetazione verde, lungo la via Pomposa.
Qualcuno ha addirittura scelto la via del fai da te, decidendo di tagliare le erbacce in autonomia, anche se ovviamente i buoni propositi degli abitanti non sono la soluzione a una “situazione preoccupante” come viene definita dai residenti del paese alle porte della città.
In altri punti, invece, le fermate dell’autobus sono messe fuori uso dai guardrail che, come una barriera, rendono fisicamente impraticabile l’accesso alla pensilina e l’attesa dei mezzi pubblici è possibile solo con i piedi al di là della riga bianca e tutti i rischi connessi di essere urtati dalle automobili che sfrecciano lungo la via.
Sulla problematica è intervenuto anche il gruppo di cittadini contrario alla costruzione della centrale biometano di via Ponte Assa, avanzando nuovi timori legati alla tenuta e alla sicurezza della strada, anche pensando alle ricadute sul traffico che porterebbe il nuovo impianto.
“Su questa strada – affermano – sono previsti migliaia di passaggi di mezzi pesanti che saranno diretti all’impianto. La ditta sostiene saranno circa 14mila, ma i nostri conti sono molti di più. Le dimensioni dell’arteria infatti consentono a fatica l’incrocio di mezzi pesanti e crediamo non sia stata valutata l’incidenza relativa al futuro incremento del traffico“.
“L’atteggiamento – conclude critico il gruppo – è sempre stato quello di voler far sembrare noi cittadini dei vessatori, ma l’attenzione che ci aspettavamo nei confronti della centrale non l’abbiamo mai vista nel processo di autorizzazione“.
A tal proposito, è notizia dei giorni scorsi la costituzione di un coordinamento provinciale no biogas/biometano che coinvolge i gruppi di cittadini NobiometaNo di Villanova oltre alle associazioni Vivere meglio di Tresignana, Arianuova di Bondeno e al comitato di Masi Torello.
A darne notizia è la Rete Giustizia Climatica di Ferrara che spiega come il coordinamento “ha elaborato un documento con lo scopo di descrivere, in maniera scientificamente fondata, le problematiche legate alla gestione degli impianti di grandi dimensioni finalizzati alla produzione di biogas e biometano della nostra
Provincia e di condividere a livello territoriale le conoscenze, le azioni possibili e le modalità di confronto e relazione con le istituzioni, gli enti e le agenzie deputati alla tutela dell’ambiente e della salute degli abitanti”.
“Il documento – aggiunge la Rgc – vuole rappresentare inoltre un punto di riferimento importante per le future azioni di allargamento del coordinamento e per la costituzione, in tempi brevi, di una realtà a livello regionale”.
Sul tavolo intanto c’è già una prima ipotesi di lavoro, che – illustra la Rete – “potrebbe essere proporre e sostenere la realizzazione di impianti di piccole dimensioni che producano biogas, ma legati all’ambito aziendale agricolo e alimentati da matrici idonee, che si riferiscano perciò ad una logica di prossimità territoriale e finalizzati alla produzione di compost. Si tratterebbe in definitiva di impianti di compostaggio aerobico di piccole dimensioni che, questi sì, potrebbero essere opportunamente incentivati, e che si muoverebbero entro l’impostazione dell’economia circolare“.
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