Una manifestazione dei risparmiatori azzerati
C’è poco tempo per i risparmiatori ex Carife che si sono visti rigettare le domande di indennizzo per ottenere un ristoro. L’operatività della Commissione Tecnica del Fondo Indennizzo Risparmiatori cesserà il 31 dicembre 2022, ma molte posizioni risultano ancora aperte.
Sono diverse le ragioni: da errori nella comunicazione dei dati sul reddito e sul patrimonio, al ritardo nell’esame delle domande, ad un indennizzo ritenuto non corretto, al rigetto di alcune istanze senza che sia prevista alcuna possibilità di appello.
Per risolvere e correggere queste criticità Federconsumatori ha scritto al Ministero Economia e Finanze e a Consap chiedendo di istituire un ulteriore livello di valutazione delle istanze rigettate che permetta ai risparmiatori di presentare ricorso, prevedendone l’attività anche oltre il termine del 31/12 e di accelerare i lavori della commissione fino al loro completamento.
Il Fir aveva una dotazione di 1.575 milioni di euro a favore degli azzerati di sei banche. Ad una parte dei 32.000 azionisti ex Carife è stato riconosciuto un indennizzo del 30% del prezzo di acquisto. Restano circa 500 milioni di euro da redistribuire, terminato l’esame delle domande di accesso al fondo ad oggi ancora in fase di istruttoria, tra i risparmiatori che hanno avuto accesso al Fir e solo parzialmente ristorati.
Per queste ragioni, Federconsumatori ha sollecitato anche al nuovo Governo un incontro per discutere le proposte da mettere in atto, e chiede inoltre alle istituzioni locali e ai parlamentari eletti nel territorio ferrarese di “mettere in campo le iniziative necessarie volte a tutelare i diritti dei risparmiatori gravemente colpiti dalle tristemente note vicende che hanno interessato la ex Cassa di Risparmio di Ferrara”.
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