Salute
24 Novembre 2022
Il 25 e il 26 novembre l'Ausl mette a confronto gli esperti nell’Aula Magna dell’Ospedale di Cona

A Ferrara un convegno internazionale sulla “psichiatria di comunità”

di Redazione | 2 min

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Luigi Grassi e Paola Carozza

Si intitola “Programmi di cura e progetti di vita: dalla psichiatria di comunità alla salute mentale di comunità” il convegno di spessore internazionale, nonché articolazione didattica del Master di II° livello Trattamenti Psicosociali orientati all’evidenza e al recovery nella Psichiatria di Comunità, che si tiene il 25 e il 26 novembre nell’Aula Magna dell’Ospedale di Cona.

Il convegno, realizzato dall’Ausl di Ferrara in collaborazione con l’Azienda ospedaliero universitaria,  si pone l’obiettivo di aprire una riflessione su una “nuova psichiatria di comunità per arrivare a una salute mentale di comunità”, come afferma la stessa direttrice scientifica del convegno e direttrice del Dipartimento assistenziale integrato di salute mentale e dipendenze patologiche dell’Ausl Paola Carozza, che sull’iniziativa ha lavorato con il professore ordinario di psichiatria e direttore del Dipartimento di neuroscienze e riabilitazione di Unife, Luigi Grassi.

“La psichiatria di comunità nasce con la chiusura degli ospedali psichiatrici –  spiega Carozza – e si ispira al concetto di ‘Strenghts Theory’ ovvero a una visione olistica della persona dove il concetto di ‘Strenghts’ comprende molti aspetti come ad esempio chi sono le persone, quali sono i tratti del carattere, i talenti, gli obiettivi e le abilità”. La psichiatria di comunità che sarà trattata nel convegno “non si focalizza solo su ciò che è sbagliato e disfunzionale nell’individuo ma si concentra invece sui suoi punti di forza: è più interessata a vedere ciò che sta già funzionando e cercare di capire le abilità dell’individuo”.

Un altro elemento su cui si basa la psichiatria di comunità è il paradigma biopsicosociale: “Una scienza – afferma ancora la direttrice scientifica del convegno – che tiene in forte considerazione il contesto micro e macro-sociale all’interno del quale vive la persona”.

Il convegno si svolgerà in quattro sessioni in cui verrà fatto il punto su quanto i servizi sono lontani o vicini alle dimensioni di psichiatria di comunità. Sarà poi effettuato il punto sulle professioni sanitarie della riabilitazione e su quanto siano necessari l’interdisciplinarità e il superamento di ruoli ancillari a favore di professionalità portatrici di conoscenze, attitudini, abilità, autonomie e responsabilità. Ancora, sarà affrontato il tema su quanto siano importanti, soprattutto per le popolazioni ‘difficili’, le reti tra servizi e le risorse della comunità. Verrà infine affrontata la questione di come i fruitori dei servizi valutano gli interventi degli operatori perché “vogliono essere supportati negli ambienti naturali in cui vivono e non essere congelati negli ambienti sanitari, per quanto innovativi, competenti e umani essi siano”.

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