Prosegue l’attività di controllo del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Ferrara dopo l’attività di indagine che ha portato all’esecuzione di due misure cautelari per caporalato. Riscontrate irregolarità in quattro ditte in merito alle norme su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’attività ispettiva, infatti, è stata svolta sull’interno territorio provinciale concentrandosi in particolare sull’individuazione di violazioni sulla valutazione dei rischi, anche in relazione agli obblighi da parte dei datori di lavoro sui previsti corsi di formazione e informazione e sulle visite mediche.

In particolare, una ditta operante nel territorio del comune di Ferrara nel settore dell’abbigliamento è stata sospesa per l’omessa elaborazione del documento di valutazione dei rischi, ed è stata applicata la prevista sanzione accessoria.

A Mesola, al termine dei controlli, i militari hanno sanzionato una ditta che opera nell’ambito della ristorazione per varie violazioni in materia di salute e sicurezza, come la custodia del Documento di valutazione rischi, l’omissione della formazione dei lavoratori, della nomina del medico competente, della visita medica e dei rappresentanti per la sicurezza. La stessa ditta è stata, inoltre, sanzionata per aver corrisposto la retribuzione ai lavoratori in modalità non completamente tracciabile.

Nel comune di Voghiera è stata inoltre sanzionata una casa-famiglia per infedele registrazione del libro unico del lavoro. Dall’analisi di quest’ultimo è stato possibile effettuare un recupero contributivo in favore dei lavoratori.

A Ferrara infine, a seguito di un controllo di una ditta operante nel settore della ristorazione, i carabinieri hanno sanzionato il titolare per l’omessa custodia del documento di valutazione dei rischi sul luogo di lavoro, nonché per infedele registrazione del libro unico del lavoro. Dall’analisi di quest’ultimo e dall’analisi di tutta la documentazione è stato effettuato il recupero dei contributi a favore dei lavoratori.

Complessivamente sono state elevate sanzioni per 30.000 euro circa, nonché la sospensione di un’attività per carenze in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.