Spettacoli
6 Ottobre 2022
Lo spettacolo sarà in scena per due giorni all’Opera House di Daegu, la capitale della lirica in Corea del Sud

Don Giovanni, il Teatro Comunale di Ferrara è pronto per il debutto in Oriente

di Redazione | 3 min

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A Ferrara il Delirio a due di Nuzzo e Di Biase

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(foto di Marco Caselli Nirmal)

Il cast del Don Giovanni di Mozart, la produzione del Teatro Comunale di Ferrara con cui per la prima volta il teatro intitolato a Claudio Abbado arriva in oriente, è pronto per esibirsi in Corea del Sud, venerdì 7 e sabato 8 ottobre, nel prestigioso Daegu Opera House (in coreano: 대구오페라하우스), primo teatro della Corea che si occupa esclusivamente d’opera.

L’opera mozartiana, ambientata nel mondo di un circo della Belle Époque, aveva debuttato il 1° luglio scorso a Ferrara, coinvolgendo un cast vocale di giovani talenti, tutti under 35, selezionati tra oltre 350 candidature arrivate da tutto il mondo da Leone Magiera, già scopritore di nuove voci e preparatore musicale di big del belcanto quali Luciano Pavarotti e Mirella Freni.

Dalla scorsa settimana, nella metropoli coreana, sono giunti il regista Adrian Schvarzstein, l’aiuto regista Jurate Sirvyte Rukstele, il direttore d’orchestra Daniel Smith e il cast vocale, composto da Giovanni Luca Failla nel ruolo di Don Giovanni, Alessandro Agostinacchio (Il Commendatore), Yulia Merkudinova (Donna Anna), Lorenzo Martelli (Don Ottavio), Marta Lazzaro (Donna Elvira), Giulio Riccò (Leporello), Valerio Morelli (Masetto) e Silvia Caliò (Zerlina), oltre all’acrobata Angela Francavilla. Insieme al cast artistico, anche parte del team tecnico del Teatro Comunale di Ferrara è volato a Daegu: il direttore tecnico Andrea Carletti, il capo elettricista Marco Cazzola (anche light designer per la produzione Don Giovanni), il capo macchinista Stefano Carraro, l’elettricista Stefano Baraldi e il macchinista Giacomo Lunardi, la segretaria di produzione Alessandra Taddia e Isabella Franzoni, capo sarta. Con loro sono partiti anche Chiara Tarabotti, direttore di scena, e Mattia Mazzini, maestro collaboratore alle luci. In queste ore li hanno raggiunti, in rappresentanza della città di Ferrara e del teatro, anche Anna Rosa Fava e il direttore artistico Marcello Corvino.

“È una soddisfazione grandissima essere tornati a produrre opere liriche nel nostro Teatro Comunale, anche per i teatri internazionali. È questo un elemento che dimostra ancora una volta come l’’Abbado’ sia vivo, attivo, aperto al mondo e capace di fare massima qualità, con l’eccellente supervisione del Maestro Leone Magiera”, dice l’assessore alla cultura Marco Gulinelli.

“Con Don Giovanni abbiamo voluto continuare il percorso tracciato da Claudio Abbado, stimato in tutto il mondo e grande interprete mozartiano. Questa produzione, che ha avuto un enorme successo a Ferrara, intende omaggiare il grande repertorio operistico che vede l’Italia protagonista nel mondo, ma sempre con uno sguardo volto al futuro. Porteremo cantanti di grande livello artistico e un allestimento di assoluta originalità, per far conoscere la nostra tradizione fornendo nuove e suggestive chiavi interpretative in un’ottica di collaborazioni future sempre crescenti”, ha aggiunto Moni Ovadia, direttore generale della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.

“Per il Teatro Comunale di Ferrara è grande onore poter collaborare alla stagione della Daegu Opera House, con il nuovo allestimento del Don Giovanni di Mozart, nato da un’idea del regista argentino Adrian Schvarzstein, messo in scena con la collaborazione di Moni Ovadia, con le scene e i costumi di Lilli Hartmann, sotto la direzione dell’australiano Daniel Smith alla guida di un cast vocale tutto italiano selezionato dal Maestro Leone Magiera – spiega Marcello Corvino, direttore artistico dell’Abbado -. La Corea del Sud è una nazione in grandissima espansione, sensibile alla cultura e all’arte in tutte le sue sfaccettature. Con il suo cinema e la sua musica pop sta ricevendo apprezzamenti e riconoscimenti da tutto il mondo. Anche nella musica lirica c’è una grande originalità che incontra la nostra curiosità: per questo non vediamo l’ora di poter ospitare a Ferrara la nuova Turandot prodotta da Daegu, in programma a novembre 2023”.

Costruito nei primi anni Duemila, il Daegu Opera House può ospitare 1490 persone. Con i suoi sei piani (quattro esterni e due sotterranei), l’edificio incarna la curva di un pianoforte a coda. Il teatro assume oggi anche un valore fortemente simbolico per il paese: prima della costruzione dell’imponente e suggestivo edificio, infatti, il sito era sede della fabbrica della Cheil Industries, da cui trae origine il gruppo Samsung.

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