(archivio)

Non è servita la battaglia in tribunale, e la vittoria, per far cessare una situazione che si protrae ormai da anni. E così alcuni residenti di Vaccolino – le famiglie Tarroni e Ciribolla – tornano alla carica per denunciare la persistenza dei cattivi odori provenienti dalla fonderia Tfc Galileo.

“Solo perché siamo pochi non meritiamo giustizia?, si chiedono le famiglie, che accusano i titolari dell’azienda di continuare “bellamente” e “infischiarsene della nostra salute della nostra tranquillità familiare”. “Lo scorso anno il sindaco di Lagosanto ci aveva assicurato che sarebbe intervenuto per sensibilizzare l’azienda al rispetto delle nostre ragioni. E non se ne è fatto nulla”, attaccano.

La Corte di Appello penale di Bologna, alcuni anni fa, aveva condannato agli effetti civili (il reato si era nel frattempo prescritto) il titolare dell’azienda per molestie olfattive, con condanna al risarcimento dei danni per le sofferenze patite dalle parti lese e al rimborso di tutte le spese legali, a favore degli avvocati Claudio Maruzzi e Carmelo Marcello, che li hanno assistiti durante i lunghi anni di calvario giudiziario. Il risarcimento fu pagato ma nulla sembra essere cambiato. “Questa non è vita tenuto anche conto che viviamo con anziani e disabili – affermano i residenti -. Stiamo annotando giorno per giorno i momenti della giornata in cui sono percepibili i maggiori picchi di emissioni maleodoranti. Siamo pronti ad altre denunce, ma ci chiediamo, a cosa serviranno? Per favore, cari dirigenti, non veniteci a raccontare che rispettate i limiti di legge, perché sapete benissimo quanto approssimativi siano i controlli”.

“E l’eventuale rispetto formale dei limiti non sarebbe sufficiente ad escludere le vostre responsabilità – concludono le famiglie – quando, come nel nostro caso, gli odori sono insopportabili e intollerabili”.