Salute
5 Maggio 2022
A occuparsene e l'Unità di Neuropsichiatria Infantile della Cittadella San Rocco. La dirigente medica Masina: "Fondamentale l'intervento multi-professionale che ci aiuta a lavorare in una rete che possa favorire il miglioramento sulla sintomatologia"

Sindrome dello spettro autistico, a Ferrara sono 300 i pazienti presi in carico da Ausl

di Davide Soattin | 2 min

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A Ferrara e provincia, attualmente sono 300 i pazienti a cui è stata diagnostica la sindrome dello spettro autistico e per cui l’Unità di Neuropsichiatria Infantile di Ausl Ferrara mette in campo tutta una serie di iniziative per aiutarli nel percorso di diagnositerapia.

A illustrarle è Francesca Masina, dirigente medico responsabile dell’Uonpia che ha sede alla Cittadella San Rocco di corso Giovecca: “A questi ragazzi cerchiamo di offrire una diagnosi quanto più precoce possibile attraverso visite dedicate. Cerchiamo di lavorare molto sull’intervento tempestivo e precoce sui bimbi in quanto, negli ultimi anni, la diagnosi si è estremamente anticipata rispetto all’età e quindi parliamo già di una diagnosi a partire dai 24 mesi. Per i ragazzi più grandi, invece, cerchiamo di offrire trattamenti gruppali per lavorare su autonomie sociali, oltre che interventi in contesti naturali, quindi fuori dai laboratori. Inoltre, diamo sostegno ai genitori, soprattutto quando ricevono la prima diagnosi, tramite un intervento di supporto genitoriale e gruppi di parent training“.

La diagnosi dei bambini che arrivano all’Uonpia con il sospetto dello spettro autistico prevede un percorso preciso: “Effettuiamo delle valutazioni che tengono conto di testistiche contenute in un protocollo diagnostico regionale che è stato deciso all’interno del progetto regionali Pria. Al suo interno ci sono serie di test importanti da fare, che sono test nazionali e mondiali. Il bimbo viene valutato e successivamente viene data ai genitori una restituzione che tiene conto di quello che è stato fatto, con particolare attenzione a ciò che può influire nella vita del bambino, fuori e dentro l’ambulatorio, come per esempio nei contesti scolastici e domiciliari. A tal proposito, è fondamentale l’intervento multi-professionale che ci aiuta a lavorare in una rete che possa favorire il miglioramento sulla sintomatologia e rendere il genitore partecipe e protagonista del nostro intervento”.

Per accedere alle prime visite ambulatoriali – ricorda Masina – è necessaria un’impegnativa – anche urgente – da parte del pediatra da inviare al servizio Ausl. Dopodiché, i genitori dovranno chiamare alla segreteria che è aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 15, al numero 0532 235052 e informare dell’invio della richiesta. Una volta fatto ciò sarà poi possibile fissare un appuntamento per facilitare e diminuire i tempi delle prime visite.

 

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