
(foto Castaldi)
È una dura presa di posizione quella dell’associazione Sostenitori dei Collaboratori e Testimoni di Giustizia verso il consigliere comunale e legale di Nicola Lodi, Ciriaco Minichiello, per il post su Facebook in cui affermava di aver “sempre sostenuto che gli infami e i traditori in ogni campo vadano isolati, combattuti e annientati“.
Il post è di un anno fa (febbraio 2020) ma è tornato alla ribalta perché citato da Anna Ferraresi in consiglio comunale.
Ora quell’uscita “rammarica” perché “queste frasi escono da un avvocato, che dovrebbe sempre aver bene in mente la legalità e le parole di chi ha dato e sta dando la vita per essa”, motivo per cui “speriamo e chiediamo che l’ordine degli avvocati prenda seri provvedimenti a riguardo“.
“Vogliamo ricordare – proseguono – che tali affermazioni sovente vengono attribuite ai collaboratori e testimoni di giustizia. Persone che di punto in bianco hanno deciso di dire basta. Chi per un motivo, chi per un altro, ma, è solo per dire no alla mafia, ai ricatti, ai soprusi, a chi utilizza il proprio potere per fare male al prossimo“.

E aggiungono: “Sosteniamo che chi collabora e chi testimonia, non sia né infame né traditore. Bensì una persona che ha capito che
la legalità è la strada maestra per sconfiggere la mentalità mafiosa. E dicendo no salta quel fossato che fino a ieri trovava impensabile.
Noi resistiamo e combattiamo, abbiamo le spalle larghe e non ci fanno di certo paura tali frasi”.
Ma Minichiello – che ha fatto sapere direttamente in consiglio comunale che il fatto è già stato segnalato all’ordine e ne attende la decisione – non è l’unico a cui l’associazione dei Collaboratori e Testimoni di Giustizia si rivolge, puntando il dito anche verso “la politica locale e le autorità istituzionali” di Ferrara, sottolineando che, in occasione del congresso “
Mafie in Casa Nostra?” dello scorso 3 dicembre, “nessuno si è presentato a tale evento,
nemmeno il vicesindaco Nicola Lodi“.

E proprio
sugli atteggiamenti di Lodi, che in diverse occasioni ha sventolato in consiglio comunale le foto di Falcone e Borsellino, ci tengono a ribadire: “Con tutto il rispetto che poniamo di fronte a questa istituzione, diciamo che non è il caso di prendere di mezzo tre figure importanti e di indiscussa autorevolezza e di sani principi come Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa”.
La motivazione è presto fornita: “Prendere di mezzo in affari di partito queste persone ci sembra veramente una cosa becera e di una bassezza disarmante. In particolar modo non ci sembra lei, vicesindaco, dato il suo excursus, il paladino della legalità e tantomeno quello più autorevole a citare tali persone. Si metta la cenere in capo e chieda scusa a tutti gli italiani e a tutte le famiglie vittime di mafia e non“.
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