di Giada Magnani
Stavano tornando a casa dopo aver trascorso un allegro pomeriggio insieme, in compagnia di amici e amiche a Ferrara. Ma per le loro il destino aveva già deciso diversamente.
A quell’ora della sera, poco dopo le 20 di martedì 16 novembre, a bordo di una Mitsubishi Colt bianca, quelle tre giovani donne di 20 e 21 anni viaggiavano sulla via Matteotti, in direzione della Celletta.
Pioveva e l’asfalto era bagnato e intriso di foglie cadute dai platani che la costeggiano, così all’uscita di una curva destrorsa, avrebbero perso il controllo della vettura.
Sbandando, il veicolo avrebbe poi invaso la corsia opposta di marcia scontrandosi con una Hyundai Kona che proveniva dall’altra senso di circolazione, guidata da un elettromeccanico di 40 anni, rimasto per sua fortuna illeso, ma sotto shock.
Anch’esso tornava a casa, ma dal lavoro, in una vicina officina, dopo aver comprato delle pizze a San Biagio, da consumare poi a cena con i suoi cari, ad Argenta.
Si è trattato di uno schianto frontale, violentissimo. La vettura delle ragazze, come impazzita, si è rigirata più volte su se stessa andando a sbattere contro un albero, così come successo a un loro amico: Gevis Muhaj, che nello stesso identico punto ha perso la vita a 22 anni proprio un anno fa. Da allora, affisso a quel tronco, non manca mai un mazzo di fiori.
Purtroppo per due di loro, Paola Carrozza e Maria Luisa Sibilio, non c’è stato nulla da fare. Entrambe se ne sono andate sul colpo a seguito del forte impatto, mentre chi stava al volante dell’auto, Elisa Di Bona, 20enne di Anita, è rimasta gravemente ferita ed è stata urgentemente ricoverata in prognosi riservata, in condizioni critiche, nella terapia intensiva dell’ospedale Sant’Anna di Cona.
Sul posto, per i rilievi del caso, sono intervenute tre pattuglie dei carabinieri, la municipale e quattro ambulanze. C’erano anche i vigili del fuoco di Portomaggiore, impegnati ad estrarre dall’abitacolo della macchina, ridotto a un ammasso di lamiere contorte, i corpi, di cui uno sbalzato fuori.
Appena appresa la tragica notizia, i famigliari delle due vittime, originari della cittadina molisana di Santa Croce di Magliano in provincia di Campobasso e della Campania, sono accorsi sul posto, urlando tutta la loro disperazione.
Paola Carrozza da San Biagio si era trasferita da qualche mese a Milano, dove con il fidanzato lavorava in una fabbrica di candele. Ma era tornata dai genitori e dalle due sorelle a far loro visita per qualche giorno. Marialuisa Sibilio, di Alfonsine e la conducente della Mitsubishi, residente ad Anita erano colleghe di lavoro: cameriere entrambe al bar Caffeino della cittadina romagnola, ora chiuso per lutto, dopo che la la tragica scomparsa di Marialuisa ha ammutolito i titolari e la clientela.
Due intere comunità locali si stringono intorno a un profondissimo dolore. Intanto messaggi e parole di cordoglio, commozione e conforto giungono da ogni parte, specialmente sui social “resterete per sempre nei nostri cuori” si legge, mentre particolarmente toccanti sono quelli di mamma e papà, che le aspettavano per cena.
Intanto, Andrea Baldini, sindaco di Argenta, ha proclamato lutto cittadino per le due giovani vite spezzate, a cui si aggiunge anche quella di Merengnna Peaduru, il 33enne morto nell’incidente lungo la Ss16: “Oggi (ieri) è una giornata tremenda, e contiamo tre vittime della strada nella nostra comunità in meno di ventiquattro ore. Da ieri notte piangiamo due giovanissime ragazze in via Matteotti, e purtroppo un altro incidente si è rivelato mortale questa (ieri) mattina sulla strada Ss16”.
“La morte di tre giovani – aggiunge successivamente il primo cittadino argentano – ha colpito la nostra comunità, che è atterrita e piena di dolore. Proclameremo il lutto cittadino, perché tutti si stringano alle famiglie colpite da questi fatti tragici, per i quali non bastano le parole. Proclameremo il lutto cittadino per dirci che il modo con il quale siamo sulla strada deve cambiare. Chiediamo a gran voce che lo Stato ci venga in aiuto, dandoci gli strumenti per intervenire sulla sicurezza per le strade”.
“Strumenti per il controllo della velocità, che oggi hanno regole rigidissime, troppo rigide, per l’istallazione, ma che pensiamo debbano essere molto più diffusi; ma anche interventi radicali su tutta la filiera: non è possibile che le macchine che guidiamo possano raggiungere velocità che sono vietate e in ogni momento pericolose. Ogni volta questo dolore ci colpisce e ci lascia prostrati, Argenta si abbraccia attorno alle famiglie e alle vittime”.
Un messaggio di vicinanza ai familiari delle vittime è arrivato anche da Riccardo Graziani, sindaco di Alfonsine: “Mi stringo forte alle famiglie e ai titolari del bar Caffeino, a cui vado spesso e che conosco bene. In questi momenti è difficile trovare delle parole giuste per dire qualcosa. Quando si verificano queste tragedie è un dolore immenso, a maggior ragione se a perdere la vita sono dei giovani di 20 anni”.
Via Matteotti, da quando all’incrocio con la statale 16 è stato installato il velox, è divenuta oltremodo trafficata. Per migliorare la sicurezza esisterebbe un progetto per l’allestimento di guard rail nei punti più critici e pericolosi.
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