Cronaca
8 Maggio 2021
Venerdì mattina sentiti come persone informate dei fatti sia il presidente di Cidas e che un membro del Cda destinatari dell'email del vicesindaco

Lettera di ‘Naomo’ alla coop: si indaga per tentata concussione

di Daniele Oppo | 2 min

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Tentata concussione. È l’ipotesi sulla quale indaga la procura di Ferrara per la vicenda dell’email choc inviata dal Nicola Lodi, in qualità di vicesindaco, ai vertici di Cidas.

In quella missiva del maggio 2020, lo si ricorderà, il vice di Fabbri chiedeva l’allontanamento dal luogo di lavoro di un dipende della coop che lo aveva offeso e criticato. Un provvedimento disciplinare indicato come “necessario per mantenere sereni rapporti collaborativi con la vostra cooperativa e che vogliamo non vengano meno per colpa di una persona di questo genere”.

Nella mattina di venerdì 7 maggio in procura, il pm Ciro Alberto Savino ha sentito come persone informate dei fatti due dei destinatari dell’email: Daniele Bertarelli, presidente di Cidas, e Ilda Medini, appartenente al Cda della cooperativa, che ha compiti legati all’attività lavorativa del ‘bersaglio’ di Lodi.

Il dipendente, come rivelato dal suo avvocato Gaia Fabrizia Righi, subì delle conseguenze disciplinari, anche se non quelle richieste dal vicesindaco, mentre il procedimento che lo vede accusato di aver diffamato Lodi è ancora pendente.

Nel fascicolo, aperto sulla base delle rivelazioni di Estense.com, sono confluiti sia l’esposto presentato da Anna Ferraresi, che indicava proprio come ipotesi da sottoporre a verifica quella della tentata concussione, sia l’audio di una conversazione tra il dipendente e il presidente di Cidas, sia la registrazione del successivo Consiglio comunale e una diretta Facebook di qualche minuto prima, in cui Lodi, nell’intento di sminuire la vicenda per i suoi seguaci social, ha affermato il suo potere d’interrompere con la sua sola volontà precedenti rapporti economici tra l’amministrazione comunale e la stessa Cidas.

“Potevo tranquillamente non rinnovare il contratto, potevo rifare una gara d’appalto, potevo scegliere altre cose, ma ho confermato questa cooperativa”, le parole del vicesindaco il quale, con tutta probabilità, sarà tra le prossime persone che verranno convocate in procura.

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