Nicola Lodi
“Tutto ciò che ruota attorno al Grattacielo, al progetto di mediazione, al progetto che sto facendo è in collaborazione con la Cidas e lo ho confermato io e ho aumentato anche i fondi. E i più stretti collaboratori che ho, dal grattacielo li ho portato nell’ufficio di fianco a me, è un rapporto quotidiano. Potevo tranquillamente non rinnovare il contratto, potevo rifare una gara d’appalto, potevo scegliere altre cose, ma ho confermato questa cooperativa che ha col Comune di Ferrara un rapporto splendido e lo ho scritto”.
Per essere un amministratore che, a detta del suo avvocato di fiducia, “non ha e non reclama alcun potere” in merito ai “precisi atti amministrativi (bandi, gare, aggiudicazioni, determine etc)” che soli regolano i rapporti tra il Comune e la cooperativa, il vicesindaco Nicola Lodi sembra essere convinto dell’esatto contrario.
Ed è così che, nella video-arringa su Facebook, il vice di Fabbri smentisce il suo legale e spiega con parole sue quale peso possa attribuirsi alla lettera con la quale ha chiesto di prendere provvedimenti nei confronti di un dipendente che lo aveva criticato e offeso, giudicando l’intervento “necessario per mantenere sereni rapporti collaborativi con la vostra cooperativa e che vogliamo non vengano meno per colpa di una persona di questo genere”.
Per ‘Naomo’ si tratta invece di “solita macchina del fango della sinistra ferrarese”, di “vicenda che ha carattere esclusivamente politico-giudiziario” e annuncia querele, in particolare nei confronti “degli amici del Pd” e soprattutto di Anna Ferraresi che ha presentato un esposto sulla vicenda e denunciato l’uso del potere “per intimidite o comunque condizionare il libero esercizio dell’attività economica di aziende che intrattengono rapporti di collaborazione con la Pubblica Amministrazione”.
Il vicesindaco spiega di aver querelato il dipendente della Cidas perché, durante la prima ondata Covid, lo aveva offeso (dandogli dell’idiota, ndr) durante un evento al pronto soccorso del Sant’Anna per la consegna solidale di piante e fiori, e di aver chiesto al presidente della coop di prendere provvedimenti per tutelare l’immagine stessa della società.
“Non minaccio, non chiedo assolutamente niente, chiedo di valutare il personaggio e il buon rapporto che c’è con questa cooperativa”, si giustifica Lodi, “io non ho mai intimidito il presidente della cooperativa”, “non ho minacciato la cooperativa – dice ancora -, ho fatto un esposto. Significa salvaguardare l’immagine della cooperativa e i rapporti con la cooperativa con la quale ancora collaboro”.
Collaborazione che, lo dice lui stesso, avrebbe potuto interrompere sulla base della sua sola volontà.
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