Copparo
5 Novembre 2020
Il sindaco ha deposto una corona di alloro ai caduti da solo per il giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate

Per il 4 Novembre da Copparo un pensiero alle vittime della pandemia

di Redazione | 2 min

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Copparo. “È un 4 Novembre anomalo” quello che ha celebrato ieri il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni, che ieri ha deposto una corona nel giorno della Festa delle Forza armate e dell’UNità nazionale.

Nel rispetto delle disposizioni per emergenza sanitaria, infatti, non si è tenuta la consueta cerimonia pubblica ed è toccato al sindaco “a nome di tutti noi, di tutta la comunità copparese, ho compiuto un semplice, ma particolarmente sentito, omaggio alla corona deposta alla Fontana Monumentale dedicata ai Caduti”.

Un gesto per “rimarcare che comunque, pur nella difficoltà della situazione, uniti benché distanti, dobbiamo celebrare e ricordare un momento cruciale della storia italiana, come lo è anche quello che stiamo vivendo. Il nostro Paese è stato chiamato, ieri come oggi, a una prova dura: allora la lotta sostenuta dal nostro popolo per coronare l’opera del Risorgimento, ora la battaglia per la vita nei suoi aspetti fondanti della salute e del lavoro. Tante le vittime, un secolo fa e in questo anno: uomini e donne, famiglie, con affetti, speranze e progetti”.

Un pensiero speciale di Pagnoni “va alle vittime della pandemia e, fra loro, ai sanitari. Un gesto per esprimere il nostro sincero grazie alle donne e agli uomini in divisa, che ogni giorno ci rendono orgoglio difendendo la pace e la democrazia, con i principi e i valori che la animano, proteggendo le nostre comunità, garantendoci la sicurezza, sostenendoci nelle avversità e nell’emergenza, come abbiamo visto fare anche negli ultimi mesi”.

E sono diventate “vere e proprie divise da combattimento anche i camici: infermieri e medici che hanno speso giorni e notti nelle corsie e nelle terapie intensive e che si sono presi cura di noi, spesso ultimi visi che hanno potuto vedere le vittime di questo subdolo virus che condanna all’isolamento”.

“Questa mattina – ha concluso – mi è mancato molto non vedervi, non riconoscere accanto a me i volti della nostra comunità, ma so che siamo uniti e che l’unità e la solidarietà che ci connotano ci permetteranno di superare anche questa pagina dolorosa della nostra storia”.

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