Comacchio
19 Settembre 2020
Il segretario del Prc Comacchio Andrea Rossetti: "Coalizzati per Righetti secondo uno spirito antifascista". E sul referendum: "No, difendiamo la Costituzione"

Elezioni, l’appello al voto di Rifondazione: “Contrastiamo la destra estremista”

di Redazione | 2 min

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Comacchio. Partecipare al voto “per contrastare una destra leghista ed estremista” è quanto invita a fare Rifondazione Comunista Comacchio in vista della chiamata alle urne di domenica 20 e lunedì 21 settembre, elezioni in cui il partito guidato in laguna da Andrea Rossetti sosterrà il candidato sindaco Alberto Righetti, volto della maggioranza uscente sostenuto anche dal Partito Democratico e dal consigliere dem in regione Marco Fabbri, ex sindaco oggi ricandidato a Comacchio come consigliere comunale.

“Riteniamo che la coalizione della quale facciamo parte attraverso la lista ‘Insieme per Comacchio’ (che tiene insieme Rifondazione e Pd comacchiesi, ndr) rispecchi lo spirito dell’appello del 25 aprile, nel quale si chiedeva coesione politica con i partiti che si rispecchiavano nei valori della resistenza e dell’antifascismo: solo uniti – afferma Rossetti – si può vincere, e per questo occorre uno sforzo da parte dei nostri concittadini, un voto per lista ‘Insieme per Comacchio’ e per il candidato a sindaco Righetti.

Andrea Rossetti

A proposito invece del referendum costituzionale, l’appello di Prc è a votare No, “per evitare che le istituzioni del potere possano decidere sulle teste dei cittadini. “Da sempre ci contraddistingue la difesa della Costituzione, nata dalla Resistenza e dei  suoi valori, e quindi diciamo No ad una ‘riforma’ che ne stravolge il senso, assegnando ancora maggiori poteri ad una più ristretta cerchia di persone, penalizzando altresì l’autorevolezza e l’autonomia del Parlamento e soprattutto escludendo la rappresentanza di territori.

“Se passasse il Sì infatti – aggiunge Rossetti – Comacchio non avrebbe più chances di eleggere un proprio rappresentante a detti livelli. Il problema dei costi della politica non si deve al numero dei senatori e dei deputati ma alle loro indennità, agevolazioni e vitalizi  ingiustificati. Un percorso, quello del taglio a succitati costi, iniziato tempo fa e stoppato a giugno con i voti contrari della Lega, schierata con la casta a differenza di quanto millanta sui palchi dei comizi”.

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