Lavoratori e sindacato si opporranno con tutte le loro forze alla dismissione del sito Celanese di via Marconi a Ferrara, perché sarebbe solo il primo passo verso ulteriori chiusure. E’ la decisione emersa dalla riunione unitaria a Bologna delle Rsu dei tre stabilimenti di Celanese in Emilia Romagna, alla presenza delle segreterie territoriali e regionali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil.
La discussione ha messo in evidenza la forte preoccupazione “per una logica aziendale ormai nota: prima si investe, poi si chiude”.
Un incontro urgente tra sindacati, direzione aziendale e management, è fissato per il 5 agosto e, a seguire, “la comunicazione con i lavoratori, che in queste condizioni si apprestano alla chiusura estiva”. Alla ripresa, annunciano Rsu e organizzazioni sindacali di categoria, saranno valutate tutte le iniziative necessarie.
Si preannuncia dunque una difficile stagione di battaglie per la salvaguardia del sito ferrarese di Celanese che, come noto, intende trasferire tutta l’attività di via Marconi nello stabilimento di Forlì. “Non ci sono garanzie, non c’è un piano industriale – tuonano Rsu e sindacati – questa logica non ci appartiene, la multinazionale “mordi e fuggi” non lascia tranquillo nessuno. Per restare sul mercato sono necessari investimenti in ricerca e impianti, che non emergono in questa fase, se non nella generica dichiarazione di voler chiudere lo stabilimento di viale Marconi a Ferrara oltre a due siti tedeschi per trasformare “improvvisamente” Forlì nel centro di eccellenza nella produzione di compound plastici”.
Per il sindacato la vera forza di questi asset produttivi è “l’integrazione e le sinergie tra i tre stabilimenti e l’alta professionalità delle maestranze, peraltro riconosciuta dalla stessa azienda”. “Ci sfuggono al momento – commentano – quali iniziative l’azienda voglia mettere in campo per potenziare ricerca e sviluppo prodotti per sviluppare il mercato sempre più esigente e competitivo”.
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