Eventi e cultura
24 Luglio 2020
La rassegna letteraria ospita uno dei giornalisti sportivi più famosi con il suo libro "4-3 Italia-Germania 1970"

La partita del secolo, Maurizio Crosetti per “Autori a Corte”

di Redazione | 3 min

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Oggi venerdì 24 luglio alle ore 21 evento speciale per la rassegna letteraria Autori a Corte onweb 2020. A 50 anni dal 17 giugno 1970, Maurizio Crosetti, giornalista sportivo fra i più famosi in Italia con “4 a 3 Italia Germania 1970, la partita del secolo” (Harper Collins Italia) moderato da Alessandro Sovrani racconta Italia-Germania partendo dal racconto delle vite dei protagonisti che quel giorno scesero in campo andando oltre i confini dello stadio Azteca di Città del Messico.

Nel libro vola in Italia e in Germania, fino ad arrivare nel tinello piemontese in cui lui bambino sta guardando la partita con la febbre alta che sale sempre di più, mentre il padre e lo zio litigano sul presente e sul futuro. Nel raccontare la partita del secolo non fa solo la cronaca di quei centoventi memorabili minuti, ma ci restituisce l’affresco di un’epoca, un momento mitico della storia italiana, non solo sportiva. E ci regala dei ritratti divertenti e umani dei protagonisti come quello di Enrico Albertosi che “ha i baffoni di un pistolero western e lo stesso sguardo: una faccia da duello. Si muove come un enorme gatto sfrontato. Trasmette un senso di distanza, eppure potrebbe essere il tuo amico del cortile”. E non mancano i soprannomi come quello del portiere “che lo chiamano Topolino per quei guanti enormi”. Con lo stesso stupore con cui nel Medioevo si parlava delle imprese di eroi come Artù, Orlando, Lancillotto, Italia-Germania 4 a 3′ è una formula che viene ripetuta, in Italia, sin da quando si è bambini. Eppure, prima di diventare un mito, era stata una normale partita di calcio, anche abbastanza noiosa. Ventidue giovani uomini scendono in campo, il 17 giugno 1970, pronti a sfidarsi per la semifinale della Coppa del Mondo. Undici sono tedeschi, e sono favoriti. Gli altri sono italiani e non vogliono arrendersi. Non sanno che entreranno nel mito. L’Italia era passata in vantaggio e si era difesa. Ma al novantaduesimo, quando vincitori e vinti erano pronti ad abbandonarsi a gioia o rimpianto, Karl-Heinz Schnellinger, un difensore tedesco che giocava in Italia, aveva segnato l’unico gol della sua carriera in nazionale. Sarebbero stati i supplementari, cinque gol in trenta minuti, i ribaltamenti, la leggenda. Rivera, che aveva iniziato la partita da riservane sarebbe diventato il grande protagonista, l’uomo della provvidenza che in un minuto era riuscito a favorire con un errore il pareggio della Germania e poi si era riscattato segnando il gol della vittoria. “Forse Italia-Germania è una casa in equilibrio sulla cima di una montagna. Su un versante c’è il sole, sull’altro il gelo della notte. Comincia e finisce qualcosa di grosso per tutti, quel 17 giugno 1970. Le vite si sciolgono nella fornace che divampando crea nuove forme tra fiamme e scintille, qualcosa muore, qualcosa nasce”.

La diretta è visibile sul canale youtube Consorzio Eventi Editoriali, sulla pagina facebook di Autori a Corte rassegna letteraria indipendente e sulla pagina facebook di estense.com media partner della rassegna.

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