Attualità
18 Luglio 2020
Nella vicenda interviene anche la Camera Penale ferrarese: “No a processi sui quotidiani”

Il procuratore capo Garau risponde a Ilaria Cucchi tramite avvocato

di Redazione | 3 min

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Il procuratore Andrea Garau

“Il Dott. Garau, le cui determinazioni inerenti lo svolgimento della funzione magistratuale sono regolate da ineludibili disposizioni costituzionali, legislative e dell’ordinamento giudiziario, ritiene doveroso rimarcare la linearità che contraddistingue il suo modus operandi, ispirato ai doveri di correttezza, imparzialità e onestà intellettuale, per l’attuazione dei quali opera con il solo e oggettivo apprezzamento degli elementi e delle circostanze conosciuti, senza condizionamenti congetturali e consegnando, in ogni caso, le proprie determinazioni alla garanzia dello scrutinio giurisdizionale”. A parlare è l’avvocato Ivano Iai, incaricato dal procuratore capo della Repubblica di Ferrara Andrea Garau, di rispondere attraverso la stampa alle dichiarazioni di Ilaria Cucchi in merito alla richiesta di archiviazione di una querela per diffamazione.

“Non appartiene al profilo umano e professionale del Dott. Andrea Garau – afferma il legale – spiegare interventi, quantunque garbatamente sollecitati, intorno a fatti di rilevanza penale fuori dall’esercizio delle funzioni, né replicare, in tale come in nessun altro contesto, ad allusioni finalizzate a ricondurne le determinazioni, anche solo in nuce, a pregiudizi basati su condizionamenti personali, essendo ogni incombenza adempiuta nell’ambito delle funzioni pubbliche da egli esercitate esclusivamente e inderogabilmente vincolata all’oggettiva applicazione della legge”.

“Appare, perciò, non conferente, per il ruolo svolto dal Dott. Garau – prosegue l’avvocato -, che gli sia irritualmente richiesto di dar riscontro a interrogativi o domande di persone private in merito a espressioni, anche eventualmente lesive di diritti, qualora dette sollecitazioni non siano veicolate per mezzo di istanze da presentarsi nelle forme e modalità prescritte dal codice di procedura penale, le sole a consentire l’intervento dell’autorità giudiziaria competente attraverso l’applicazione delle norme di rito”.

Sulla vicenda interviene anche la Camera Penale ferrarese con una nota con la quale, “pur non volendo assolutamente entrare nel merito della vicenda”, intende però “richiamare l’attenzione sul pericoloso rischio connesso alla celebrazione dei processi sui quotidiani piuttosto che nelle aule di giustizia”.

Secondo il direttivo l’invio da parte di Ilaria Cucchi, nell’ambito di un procedimento penale tuttora pendente, di una missiva al ministro della Giustizia e al procuratore Generale della Corte d’Appello (“il cui scopo, anche se non espressamente manifestato, è evidentemente quello di sollecitare provvedimenti di senso contrario a quello assunto dalla Procura di Ferrara”) e la sua, conseguente, diffusione a mezzo stampa “rischiano di compromettere gravemente la dinamica processuale, andando a limitare l’autonomia di giudizio degli organi giurisdizionali coinvolti”.

“La creazione di un processo autonomo – continua la Camera penale -, celebrato sui giornali sulla base di dichiarazioni provenienti da una sola delle parti coinvolte, sconvolge pesantemente le “regole del gioco” gettando discredito sull’indagato senza che allo stesso sia consentito difendersi”.

“Ci si augura, quindi – conclude la nota -, che i processi tornino a celebrarsi nelle loro sedi naturali con l’applicazione dei principi di diritto e delle regole di garanzia processuale. Certo gli esiti scontenteranno sempre una delle parti, ma avrà vinto la giustizia e lo Stato di diritto”.

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