Caso Cidas. Lodi ricorre in Appello
Sette motivi per cui la sentenza di primo grado che ha condannato Nicola Naomo Lodi per induzione indebita va riformata o annullata
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Intervento di Ilaria Baraldi, Portavoce della Conferenza Donne democratiche di Ferrara. "Andare a votare e votare 'si' ai 5 referendum un primo indispensabile passo per costruire un modello di società più giusto e equo"
Il Pd ha "appreso con stupore e rammarico che la Giunta, su indicazione della Commissione Toponomastica, ha disatteso quell’impegno avvallando la proposta di intitolare alla sola memoria dell’on. Preti lo spazio pubblico dell’ex autostazione, in via Rampari di San Paolo"
L’elemento storico e politico che distingue la violenza nazifascista dagli episodi violenti è l’imputabilità dei primi a una volontà diretta dei vertici nazifascisti di insanguinare, prima negli anni del regime e poi nella lenta ritirata, il nostro paese
Martedì pomeriggio i militanti di Gioventù Nazionale Ferrara si sono riuniti per rendere omaggio a Sergio Ramelli, giovane studente milanese brutalmente assassinato cinquant’anni fa
Mentre esce il nuovo bando per l’assegnazione degli alloggi Erp, il vicesindaco Nicola ‘Naomo’ Lodi occupa ancora una casa popolare. È un suo diritto, ricorderanno i più. Ma un diritto “da non confondere con l’opportunità politica” come evidenziò a suo tempo l’Acer.
Sono passati tredici mesi da quando il vicesindaco vinse le elezioni, guadagnando circa 5mila euro lordi al mese. Sono passati due anni da quando, in un video sulla sua pagina Facebook, poi rimosso, assicurò che “se non avessi diritto lascerei immediatamente l’alloggio Acer”. Sono passati cinque mesi da quando scoppiò il caso nazionale e il sindaco Alan Fabbri ruppe il silenzio, assicurando come “Lodi abbia il diritto di stare nella casa dell’Acer: ha un bambino, ha famiglia e, comunque, si sta attrezzando per trovare un’alternativa”.
Un trasloco in vista? Alcuni rumors lo vorrebbero pronto al trasloco in una nuova abitazione. Ma attualmente, come confermato dalla stessa agenzia per la casa, risiede ancora nell’alloggio Acer. Se sia in procinto di lasciare la casa popolare non è dato saperlo. Quello che è certo è che dovrà essere messo a disposizione un centinaio di alloggi per formare la 32ª graduatoria, come previsto dal bando di assegnazione aperto dal 9 luglio al 30 settembre.
Si tratta del primo bando della giunta Fabbri. Un bando, come affermato in conferenza stampa, che punta alla “equità sociale”. Eppure, in consiglio comunale, venne bocciata la risoluzione di Azione Civica per liberare gli alloggi da chi non ha più i requisiti. A ricordarlo oggi, la reazione appare alquanto stizzita. “È una polemica sterile, è la legge regionale che decide i parametri Isee e il termine per liberare l’alloggio” replica l’assessore alle Politiche sociali e abitative Cristina Coletti, secondo la quale “non era necessario fare una risoluzione, i casi di supero reddito sono gestiti come da legge e si dà tempo al cittadino di uscire per accedere al libero mercato”.
Vero. Vero come il fatto che “l’osservanza delle norme è alla base della giustizia sociale” come assicurava Coletti due anni fa, quando era assessore a Bondeno, con identico ruolo, sempre in giunta leghista. In questo caso le regole sono rispettate – Naomo dovrà dichiarare il reddito di riferimento a inizio 2021, quindi fino a quella data sarebbe ‘coperto’ -, ma lregole paiono paradossali conoscendo i trascorsi della “casa del Comune modello Hollywood” e della polemica inscenata da Naomo sui controlli dell’agente accertatore, dal quale sono effettivamente emerse alcune irregolarità da sanare.
A quel tempo l’attuale vicesindaco era ancora un barbiere. E ne andava fiero: “Non sono un miliardario, non sono un dipendente degli amici degli amici, faccio il barbiere e sono titolare di un alloggio Acer da una vita, da 25 anni, perché ne avevo diritto e ne ho attualmente diritto. Tutti gli anni consegno i miei redditi ad Acer, la mia casa è in regola con i requisti: se non avessi diritto la lascerei immediatamente”.
Era il 2018. Le cose da allora sono cambiate. Ma la casa, almeno ad oggi, è la stessa. In regola.
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