Cronaca
26 Maggio 2020
Il vicesindaco non aderisce alla richiesta di trattazione cartolare dell'udienza, si ritorna davanti al giudice a metà settembre

Ancora un rinvio per il processo sulle presunte minacce a Lodi

di Redazione | 2 min

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Nicola Lodi e il suo avvocato Ciriaco Minchiello hanno deciso non aderire alla trattazione ‘cartolare’ dell’udienza preliminare che lo vede parte civile contro un gruppo di manifestanti che, a suo dire, lo avrebbero minacciato attraverso un coro.

L’ennesima udienza di un processo che ha già visto due richieste di archiviazione da parte della Procura (con un’imputazione coatta) si terrà il 16 settembre.

Il fatto contestato risale al 23 aprile del 2017, quando durante un corteo antifascista a Ferrara alcuni manifestanti, questa l’accusa, hanno pronunciato in coro la frase “Lodi stati attento a come fischia il vento”. “Zecche sociali” fu la risposta del segretario comunale della Lega, che sporse querela per minacce.

Per l’udienza di lunedì mattina il giudice aveva inviato una richiesta alle parti chiedendo la loro disponibilità (necessaria) alla trattazione cartolare della causa, quindi senza discussione orale: una misura adottata per evitare la presenza di più persone nel tribunale e nelle aule di giustizia in un momento in un momento in cui è ancora aperta l’emergenza per il contagio da Sars-Cov-2. Lodi, tramite il suo difensore, ha legittimamente chiesto di proseguire nelle forme ordinarie, cosa che ha portato all’ennesimo rinvio.

La scelta però viene criticata proprio dagli accusati (che a processo sono difesi dall’avvocato Bernardo Gentile e che si sono opposti a loro volta alla seconda richiesta di archiviazione per ottenere un’assoluzione piena). “Talmente impegnato nel fronteggiare l’emergenza Covid con spettacoli musicali e bottiglie di champagne, il vicesindaco di Ferrara, Nicola Lodi, si è presentato quest’oggi in Tribunale per l’ennesima udienza relativa ad un fantomatico coro di anni fa, con il quale il si sarebbe sentito minacciato – commenta la Rete CambiaVento -. Noi non c’eravamo proprio perché, per l’emergenza Covid, il Tribunale aveva chiesto alle parti se prestavano il consenso alla trattazione cartolare, trattandosi di un’opposizione alla richiesta di archiviazione già presentata (per ben due volte) dalla Procura della Repubblica. Noi abbiamo accettato, proprio per evitare rischi di contagi e soprattutto per provare a chiudere una volta per tutte questa patetica vicenda. Lui, tramite il suo avvocato, peraltro consigliere comunale leghista, si è opposto alla trattazione cartolare perché vuole discutere oralmente, e quindi avremo ancora un’altra udienza fissata per il 16 settembre 2020. Questo sperpero di tempo e di risorse pubbliche (siamo arrivati a 6 magistrati che si sono occupati di questa vicenda!) dunque continuerà – conclude il gruppo — Per la gioia del vicesindaco ‘Naomo’, il quale evidentemente non ha niente di meglio da fare”.

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