Comacchio, Goro. È stato rinnovato, anche se in maniera ridotta, lo sgravio contributivo per il settore della pesca, fissato dalla Legge di Bilancio 2020 del governo ‘giallorosso’ al 44,32%. A beneficiarne, le imprese che esercitano la pesca costiera e nelle acque interne e lagunari, fulcro dell’economia della costa ferrarese.

Una misura che secondo i deputati ferraresi Maura Tomasi ed Emanuele Cestari (Lega) dimostra ancora una volta un’insufficiente attenzione per i lavoratori del settore da parte dei governi statali che, negli ultimi vent’anni hanno gradualmente portato lo sgravio dal 70% dei primi anni Duemila all’attuale 44,32%.

“Rispetto al 2018, quando la percentuale era fissata in 45,07 punti, l’attuale governo ha pensato di ridurla ulteriormente” fa notare Tomasi. Seppur la variazione non determinerà grandi scossoni fiscali per la categoria, secondo la Lega “dimostra comunque uno scarso interesse nella tutela di un settore che affronta negli ultimi anni non poche difficoltà, al pari di altri comparti dell’economia. Nel nostro caso specifico, saranno tanti gli operatori interessati da questa novità, tutti quelli che quotidianamente operano in un settore trainante per l’economia dei territori di Comacchio e Goro”.

“Un nuovo furto ai loro danni – lo considerano Cestari e Tomasi -, quasi un accanimento verso imprese che, tra tante difficoltà imposte dai regolamenti europei e dalla concorrenza spesso sleale, garantiscono prodotti di eccellenza sulle nostre tavole. A maggior ragione, a fronte delle ultime novità, come Lega porteremo avanti in Parlamento la nostra battaglia contro misure che dimostrano attenzione per i pescatori solo quando si tratta di riscuotere”.