di Giada Magnani

Argenta. I massimi vertici del Psi si sono riunti ieri ad Argenta per presentare la candidatura di Sauro Borea, a sostegno della lista del presidente uscente della giunta emiliano-romagnola, Stefano Bonaccini, in vista delle consultazioni elettorali del 26 gennaio.

A fare gli onori di casa agli esponenti locali, provinciali, regionali e nazionale del partito del garofano che nel ventennale della morte ha comunque tributato un breve ricordo al Bettino Craxi, è toccato al sindaco Andrea Baldini.

Nel porgere i migliori auguri al suo collaboratore (Borea da 10 anni è assessore con variegate deleghe: dai lavori pubblici a trasporti, dalla protezione civile al decentramento) ne ha voluto sottolineare “il suo forte impegno, manifestato non tanto in ufficio, ma soprattutto a contatto con la gente, la sua professionalità, la sua competenza, la sua esperienza, il senso di responsabilità, attaccamento e di appartenenza alla comunità, la sua dedizione alla pubblica funzione, caratteristiche che tutti conoscono”.

Moderatore dell’incontro il segretario ferrarese del partito Davide Stabellini. La vicesegretaria nazionale Rita Cinti Luciani ha posto l’accento “sull’ottimo risultato ottenuto da Borea alle ultime amministrative e sull’importanza strategica ed il ruolo che assume il territorio argentano, le sue realtà, caratteristiche e peculiarità in ambito provinciale”.

Da parte sua Borea nel prendere la parola ha espresso la ferma volontà di aderire al progetto di sviluppo targato “Bonaccini” ma fissando dei paletti: le infrastrutture e la viabilità (su tutto statale 16 sino a Ravenna ed il suo porto; Cispadana, rete ferroviaria, turismo lento ed ambientale). Quindi ospedale e qualificazione dei servizi sanitari, specialistici, infermieristici, pronto soccorso. Poi abbattimento delle liste di attesa.

Il tutto con una particolare attenzione in campi dove già si fa molto, ma dove si potrebbe dare di più: mondo del lavoro, agricolo e dell’impresa in generale, degli anziani, pensionati, del volontariato e della solidarietà. Ha chiuso il segretario nazionale Enzo Maraio, che nel suo lungo discorso, incentrato sul “rilancio della tradizione socialista” ed anche sul governo, le alleanze, l’Europa, la globalizzazione dei mercati, e nel benedire la candidatura di Borea, ha posto l’accento su di “un appuntamento, quello di domenica prossima, molto importante che vale da spartiacque. Contrappone cioè due visioni e concezioni diverse di fare politica e di come sarà la nuova Emilia-Romagna. Quella insomma dei ““Sistema paese” anziché dei recinti. Quella della buona amministrazione, del miglioramento, della moderazione e stabilità espressa da Bonaccini invece della confusione e, in sostanza. del niente, proposto da Salvini e della Borgonzoni”.

“Ma per vincere – ha detto – bisogna che si rechi ai seggi un numero di cittadini molto superiore all’affluenza della precedente consultazione regionale, che è stata del 37%. Portiamo a votare dunque gli indecisi, i delusi, chi non c’è stato la volta scorsa”.