La Destra e le donne
Fossero servite altre prove del fatto che essere prima donna a capo di un governo non ha fatto di Giorgia Meloni una Presidente del consiglio dalla parte delle donne, negli ultimi giorni se ne sono aggiunte due
Fossero servite altre prove del fatto che essere prima donna a capo di un governo non ha fatto di Giorgia Meloni una Presidente del consiglio dalla parte delle donne, negli ultimi giorni se ne sono aggiunte due
Le nuove tariffe di sosta oraria e dei parcheggi comunali stanno facendo discutere e arrabbiare non pochi ferraresi. Sono entrate in vigore il 1° luglio ma erano stati definiti con chirurgica precisione già il 28 gennaio
Dopo la legge nazionale 193 che ha imposto a tutte le Regioni la sospensione degli accreditamenti, la Regione, con l’assessora Conti, “ha immediatamente convocato tavoli con sindacati, Anci e gestori e chiedendo pareri legali per tutelare il nostro modello”
Nel carcere di Ferrara sono in arrivo significativi rinforzi: dieci nuovi agenti di Polizia Penitenziaria, tre ispettori, un comandante e un vicecomandante andranno a rafforzare l’organico dell’istituto estense
Il progetto "Albero di quartiere", finanziato con 10mila euro dalla multinazionale Nestlé, finisce sotto la lente d'ingrandimento del M5S di Ferrara. La consigliera Marchi solleva perplessità sulla coerenza e sull'opportunità di legare un'iniziativa ecologicamente virtuosa a un soggetto privato definito "controverso"
Il portavoce del sindaco di Ferrara Alan Fabbri evita l’espulsione dal sindacato dei giornalisti nella maniera non certo più ‘eroica’: dimettendosi dallo stesso prima delle decisione sulla sua condotta.
La condotta in questione è quella tenuta durante la campagna elettorale quando, credendosi protetto dall’anonimato, aveva incitato simpatizzanti e militanti della Lega inclusi in una chat di whatsapp al linciaggio mediatico il nostro giornale e due nostri collaboratori. Non contento, aveva arricchito il messaggio rivolto agli iscritti con delle bufale, sostenendo tra le tante cose che una collaboratrice fosse portavoce di Aldo Modonesi e che il casellario di Lodi fosse “pulito”.
L’azione di sabotaggio, che lo stesso Lecci definiva “shitstorming” (dall’inglese “tempesta di merda”: un’azione di massa finalizzata allo spam più becero, spesso basato su insulti, prendendo di mira un sito o una pagina facebook), fatta in qualità di curatore della comunicazione di Alan Fabbri e della Lega di Ferrara, era tesa a mettere in discussione l’inchiesta giornalista sul passato giudiziario di Nicola ‘Naomo’ Lodi, allora candidato alle comunali e oggi vicesindaco con delega alla sicurezza.
Si ricorderà che l’articolo portava alla luce i precedenti penali di Lodi, dimostrando che lo stesso aveva “mentito” ai suoi elettori assicurando in più riprese di non aver mai subito condanne penali.
L’azione di Lecci, smascherata proprio da Estense.com, è finita lo scorso maggio all’attenzione dell’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna.
Il consiglio direttivo dell’Aser aveva quindi approvato (all’unanimità con l’astensione di Marco Zavagli, direttore del quotidiano che non ha voluto partecipare al voto per non condizionarne l’esito) la proposta di trasmettere al collegio dei probiviri dello stesso sindacato e al consiglio territoriale di disciplina dell’Ordine dei giornalisti una informativa riguardante i comportamenti del socio Michele Lecci.
Per l’organo principale del sindacato il socio era ‘colpevole’ di aver “ideato e coordinato un’azione che si ritiene non compatibile coi principi anche deontologici della categoria e del sindacato“. Tale operazione, continuava il direttivo, “rivelata pubblicamente dai colleghi di Estense.com con significativi elementi probatori” è stata parzialmente attuata, “pur essendo Lecci a conoscenza della correttezza delle inchieste giornalistiche pubblicate da Estense.com”.
Il collegio dei probiviri (che ha funzioni disciplinari nei confronti dei soci che contravvengano alle norme dello Statuto o alle regole di correttezza professionale o di probità morale) aveva sentito le parti in causa e, secondo quanto trapelava dall’ambiente sindacale, la decisione finale propendeva verso il provvedimento più grave, la espulsione, “adottata – recita lo statuto dell’Associazione – in casi di eccezionale gravità che rendono manifestamente incompatibile la permanenza del socio in seno all’Associazione”.
Ma pochi giorni prima del giudizio ecco la sorpresa. Via pec arriva la richiesta di Lecci di non essere più iscritto al sindacato. Di conseguenza è venuta a cessare la materia del contendere.
Nel chiudere la questione, però, il collegio dei probiviri ha voluto mettere per iscritto una frase che suona come un monito: “l’appartenenza all’Aser è vincolata all’adesione e al rispetto dei valori e delle regole dell’associazione”.
Dal canto suo, Lecci aveva denunciato il direttore di Estense.com al Garante per la privacy, senza esito.
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