Politica
9 Maggio 2019
Caso Lodi. I quattro stadi della strategia della Lega contro Estense.com. Mancano la terza e la quarta

Lettera all’uomo che prepara la ‘Fase 4’

di Marco Zavagli | 4 min

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Caro Michele Lecci,

che sorpresa ritrovarti nel ruolo di coordinatore di un’azione collettiva di diffamazione verso Estense.com. Ti ritrovo novello Massimo Decimo Meridio che al segnale prestabilito ordina alla coorte di haters, odiatori da web, di scatenare l’inferno di commenti, insulti e offese contro questo giornale.

Un giornale su cui scrivevi. Ricordo che ti avevo affidato un blog. Mi piacevano la tua intraprendenza, la tua onestà intellettuale, il tuo voler essere ostinatamente libero e scevro da condizionamenti politici. Ricordo come difendesti con convinzione la tua amica Valeria, che abbandonò invece il suo blog per lo sconforto creato in lei da tutte quelle cattiverie che leggeva sotto i suoi articoli.

Beh, in effetti sono passati cinque anni. Cinque anni possono cambiare le persone. Sapevo che ti eri avvicinato alla Lega. Ti ritrovo assunto in Regione nella segreteria particolare del gruppo del Carroccio. E ti ritrovo, come giornalista, ad architettare strategie per delegittimare l’inchiesta di un giornale che invece ha fatto dell’indipendenza il suo vessillo.

Brutta roba l’indipendenza, sai? Meglio presentarsi in una chat di partito come curatore della comunicazione di Alan Fabbri e della Lega di Ferrara e lanciare un appello basato su falsità (dopo ti spiego quali, ma dovresti già conoscerle) e annunciare una inquietante strategia che ben poco ha di dignitoso.

Parli di “ennesimo attacco politico intimidatorio contro Nicola Lodi da parte di estense.com”, pronto a uscire “a mezzanotte”, “volutamente a pochi giorni dalle elezioni”, per “far recuperare qualche punto al Pd”. A parte quest’ultima idiozia (ricordi che abbiamo postato per 50 giorni consecutivi in prima pagina le domande contro i vertici dem?), taci il fatto che sei a conoscenza dell’orario e dell’uscita dell’articolo perché, da tempo, chi ti ordina cosa fare e pensare era stato avvisato dal sottoscritto, proprio per concedere il diritto di replica. Sai anche dell’orario perché fino a mezz’ora prima dell’uscita ero al telefono con una tua collega dell’entourage che mi chiedeva se la diffida inviata da Lodi al nostro giornale ci avesse scoraggiato dalla pubblicazione. Sono dettagli che hai taciuto tua sponte o ti è stato ordinato di tacerli?

Parli di “attacco completamente falso in molti casi”. A parte l’italiano claudicante, sapevi perfettamente che sono cose vere. E se, malasorte, non lo avessi saputo, avresti potuto facilmente desumerlo dalla lettera dell’avvocato di Lodi, anch’essa passata dall’ufficio comunicazione – come mi ha detto la tua collega costretta ahinoi alle ore piccole –, che indirettamente e maldestramente conferma quanto abbiamo scritto. Perché ti sei offerto di scrivere falsità? Un vero giornalista non l’avrebbe fatto.

Ma le menzogne più odiose le scrivi verso due giovani che, come te, hanno e stanno facendo tanta gavetta in quel mondo del precariato contro cui anni fa giustamente ti scagliavi. “Non avere amicizie politiche ti condanna a campare con 500 euro al mese”, lamentavi. Ora hai amicizie politiche, un buono stipendio (almeno fino alla scadenza del contratto, ma sono sicuro che se continuerai a pensare e scrivere con testa e mani altrui farai strada) e inciti al linciaggio mediatico due tuoi colleghi (anche se non ancora iscritti all’ordine).

E lo fai a fior di falsità. Sai benissimo che Clelia non è portavoce di Modonesi. Sai benissimo che Marcello non ha mai fatto politica prima e mai entrerà in consiglio. Come sai benissimo che la nostra redazione vanta almeno due collaboratori esterni vicini al mondo del centrodestra, come un giovane attivista di Forza Italia con incarichi a livello locale e un collaboratore di una candidata della Lega Nord alle elezioni europee. Guai a dirlo però alla truppa di haters. Potrebbero capire chi è il bugiardo.

Ma la domanda più importante che solleva la tua chiamata allo shitstorming, come lo definisci tu stesso (in inglese significa “tempesta di m…”), è un’altra. Abbiamo appreso delle due fasi di boicottaggio ai danni della nostra inchiesta (la strategia web per monopolizzare i commenti sul giornale e quella facebook per “partire in massa con una valanga di commenti contro la stampa di regime”). Scrivi che una terza fase “partirà nei prossimi giorni” e che ci sarà anche una quarta fase alla quale penserai tu (o ti diranno di pensare) direttamente.

Ci piacerebbe sapere cosa ci attende, vista l’inquietante strategia di cui ti sei fatto segreto portavoce. Hai intenzione di infangare altri innocenti? Racconterai altre bugie agli iscritti alla chat leghista? Opererai sempre nell’ombra come fedele esecutore di chi chiama “verme” un tuo amico?

Credi di riuscire a trovare il coraggio di farcelo sapere? So che è difficile camminare con la schiena dritta. Richiede molti sacrifici, molte rinunce. Ma ti assicuro che ti accorgeresti degli immensi benefici il giorno dopo, al mattino, nel guardarti allo specchio.

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