Politica
18 Ottobre 2019
Bernabei, Zappaterra e Minarelli promuovono la proposta emiliano-romagnola: "Gestione diretta per migliorare i servizi"

Il Pd ferrarese sposa l’autonomia regionale

di Redazione | 2 min

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“Per una città che sappia guardare lontano”, questo lo slogan della lista civica Ferrara Futura del candidato sindaco Daniele Botti, che spicca in mezzo alle bancarelle di cibo della tradizione ferrarese in un fucsia sgargiante. A raccogliere le firme e spiegare ai passanti il programma elettorale i candidati della lista e Botti in compagnia del deputato di Italia Viva Luigi Marattin

Occorre un sindaco che lavori per il futuro di questa città

I Civici intervengono su una città che invecchia e con i giovani troppo spesso costretti a emigrare. "Lo stesso 'Patto per il lavoro e per il clima - Focus Ferrara' sottoscritto nel 2021 dalle istituzioni e parti sociali ferraresi riconosce la crisi demografica, insieme all’emergenza climatica, come il principale problema da affrontare e individua gli interventi per affrontarla, ma è rimasto lettera morta"

Minarelli e Zappaterra

Il Pd appoggia l’autonomia regionale e lo rende pubblico in un incontro organizzato dal Circolo Centro Cittadino del Partito Democratico di Ferrara per sabato 19 ottobre, alle 10.30, presso la sala convitto di Factory Grisù in via Poledrelli 21.

L’iniziativa – dal titolo roboante “Guardiamoci dentro… servizi, equità, universalità e fiscalità” – intende essere una “occasione di confronto – anticipano gli organizzatori – sulla proposta che la Regione Emilia-Romagna ha avanzato per ottenere una maggiore autonomia, nel pieno rispetto della Costituzione, salvaguardando l’Unità della Nazione e la solidarietà tra i territori”.

Ne parleranno Guglielmo Bernabei, dottore di ricerca in Diritto Costituzionale a Unife e co-curatore del volume “Regionalismo differenziato e coordinamento della finanza pubblica”, Marcella Zappaterra, consigliera regionale del Pd e Nicola Minarelli, neo eletto segretario provinciale del Partito Democratico di Ferrara.

Ma il punto di vista è chiaro: “La proposta emiliano-romagnola intende contribuire alla crescita del Paese, riorganizzando e migliorando gli standard della pubblica amministrazione per favorire la promozione e fruizione dei servizi da parte dei cittadini, tutelandone i diritti”.

“La Regione Emilia-Romagna chiede di poter acquisire la gestione diretta, per poter programmare gli interventi, con risorse certe, in aree strategiche, per la crescita e la coesione, economica, sociale e territoriale – spiegano i dem -. Tra le materie cui l’Emilia-Romagna richiede maggiore autonomia ci sono: le politiche per il lavoro; l’internazionalizzazione delle imprese, la ricerca e l’innovazione; l’istruzione; la sanità; la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema; le relazioni internazionali e i rapporti con la Unione Europea”.

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