Cento
17 Ottobre 2019
Ha lambito anche il territorio ferrarese la maxi indagine dei carabinieri di Bologna contro un'organizzazione italo-albanese

Traffico internazionale di stupefacenti, un arresto anche a Cento

di Redazione | 3 min

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Cento. Ha lambito anche il territorio ferrarese la maxi indagine dei carabinieri di Bologna contro un’organizzazione criminale dedita alla produzione e al traffico internazionale di stupefacenti. Tra le 18 misure cautelari eseguite dall’alba di mercoledì 16 ottobre, una ha riguardato un soggetto albanese residente a Cento, già in carcere per altra condanna.

L’operazione ha coinvolto oltre 200 militari di Bologna e altri dei comandi territoriali, oltre che unità cinofile e elicotteri. Numerose sono state anche le perquisizioni a carico di soggetti indagati a piede libero in tutto il territorio nazionale, nonché in Spagna e in Albania. Sono stati sequestrati anche 130 kg di stupefacenti.

L’indagine, iniziata nel 2017, coordinata dal procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato e dai sostituti Flavio Lazzarini e Marco Forte ha permesso di appurare l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere italo-albanese, finalizzata al traffico illecito e alla produzione di sostanze stupefacenti, nonché detenzione e porto abusivo di armi, estorsione, lesioni personali e furto.

Le investigazioni hanno consentito di accertare come i membri dell’organizzazione, operanti
tanto sul territorio italiano (ove veniva gestita la vendita al dettaglio) quanto su quello francese
e spagnolo (basi di approvvigionamento dello stupefacente), più volte si siano recati presso i
porti di Malaga, Valencia, Barcellona e Nizza per rifornirsi dello stupefacente, per poi creare
una vera e propria rete di distribuzione nel territorio bolognese.

Nel corso delle numerose trasferte all’estero, molti dei consociati si recavano frequentemente in
svariati casinò francesi, allo scopo di “ripulire” il denaro ricavato dalle attività di spaccio.
L’associazione, capace di organizzare e gestire periodiche importazioni di droga dall’estero, era
un gruppo armato e pericoloso. Sono stati accertati numerosi episodi in cui i sodali si sono resi
responsabili di pestaggi ed estorsioni perpetrati nei confronti di spacciatori al dettaglio e
consumatori che non riuscivano ad “onorare” i debiti contratti per l’acquisto della sostanza
stupefacente. In una circostanza, i sodali hanno prelevato uno degli spacciatori al dettaglio, che
non era riuscito a pagare la droga acquistata poiché era stato arrestato dai carabinieri per detenzione delle stesse sostanze stupefacenti. Il malcapitato è stato quindi sequestrato per alcune
ore con la sua stessa autovettura e violentemente pestato con una mazza da baseball in un
parcheggio di Castel Maggiore. Pur avendo riportato lesioni giudicate guaribili in 40 giorni,
quali la frattura del braccio destro ed una lesione orbitale e al timpano, non ha collaborato nelle
indagini, negando i fatti per paura di ulteriori ritorsioni.

In altra circostanza, uno dei debitori è stato prelevato dalla cellula albanese e portato al cospetto del nucleo centrale dell’organizzazione in una base logistica nel quartiere San Ruffillo, dove è stato violentemente pestato poiché non aveva ancora pagato un debito di circa 50 kg di marijuana.

La violenza del sodalizio è dimostrata anche dalla disponibilità di armi da fuoco. Al riguardo, in
numerose occasioni, gli associati usavano le pistole in loro possesso per intimorire gli
spacciatori al dettaglio insolventi.

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