Attualità
2 Agosto 2019
Il messaggio in un periodo critico per la raccolta di sangue. Brugnati: "A luglio 115 sacche in meno rispetto allo scorso anno"

“Prima dono, poi parto”. Avis, comune e prefettura richiamano la cittadinanza

di Redazione | 2 min

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“Prima dono, poi parto”. Sotto questo slogan Avis, Prefettura e Comune si sono uniti per spedire un messaggio alla cittadinanza, in un momento, quello estivo, particolarmente critico per la raccolta di sangue. “Parlare di solidarietà, dei valori della solidarietà e di cittadinanza attiva per un prefetto sono cose non meno importanti di tutto il resto” commenta il prefetto di Ferrara Michele Campanaro, che si unisce nel richiamare la “società civile al tema della donazione”.

Il bisogno di sangue, infatti, non va mai in vacanza, soprattutto quest’anno dove a Ferrara i dati, raffrontati a quelli del 2018, fanno registrare numeri negativi: “A luglio – rendiconta il presidente di Avis provinciale Davide Brugnati – abbiamo raccolto 115 sacche in meno rispetto allo scorso anno. Dobbiamo provare a stimolare le persone sul fatto che il sangue è un bene prezioso che va donato in questo momento”. Oltre a far fronte alle esigenze locali, Brugnati svela che “dobbiamo pensare anche alla regione Campania, che ci ha chiesto aiuto”, e qui l’appello diventa quasi un grido: “Le persone si ricordino di questo valore importante, che è il dono del sangue”.

L’Avis comunale di corso Giovecca, per venire incontro alle esigenze delle persone, si è già attivata mantenendo “le aperture del lunedì e del giovedì pomeriggio anche in estate, per dare una possibilità ulteriore” si unisce il presidente Sergio Mazzini, al quale fa eco il sindaco Alan Fabbri, che esprime parole al miele per l’associazione: “Ferrara esprime uno dei territori più importanti dal punto di vista del volontariato. Credo che questo sia un appello fatto con quell’educazione che non spesso si ha. Avis si è sempre dimostrata educata, collaborativa e propositiva”.

A dare idea di quanto sia urgente la questione delle donazioni sono i numeri forniti da Gianluca Lodi, del servizio trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera: “Abbiamo 1400 posti letto che potenzialmente hanno a che fare con la necessità di sangue”. Ma non bisogna neppure dimenticare che Ferrara rappresenta una realtà importante per i malati di talassemia, e “ogni due settimane abbiamo 210 pazienti che trasfondono” il che significa che un terzo delle sacche di Avis è “destinato a loro”. Insomma, l’appello non è mai stato così urgente come quest’anno.

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