Politica
19 Luglio 2019
Per il sindacato Diccap la revisione del progetto risponde alle eseigenze della Polizia municipale, per l'associazione Amici della Biblioteca Ariostea invece “la cultura diffusa è uno dei pochi mezzi per contrastare il degrado”

Corti di Medoro. Posizioni diverse sulla biblioteca

di Redazione | 3 min

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Il nuovo progetto va bene perché più attinente alle funzioni della Polizia muncipale. Il nuovo progetto va male perché in qualche modo abdica all’idea di perseguire la convivenza sociale tramite la cultura e il sapere. Sono diverse e opposte le reazioni alla decisione della nuova giunta comunale di ‘eliminare’ la biblioteca comune nella nuova sede della Polizia municipale alle Corti di Medoro e allae conseguenti petizione e interpellanza presentate da Aldo Modonesi (Pd).

Da una parte il sindacato da sempre più vicino alla Lega e all’attuale maggioranza, il Diccap-Sulpl con il suo segretario Luca Falcitano, che afferma che “a seguito della petizione lanciata dal consigliere Aldo Modonesi, ci sentiamo semplicemente amareggiati e strumentalizzati da questo accanimento contro il progetto della futura sede della Polizia Locale di Ferrara, progetto in toto corrispondente alle nostre richieste (le stesse che, a suo tempo, abbiamo sottoposto anche all’attuale opposizione, all’epoca al governo della città), che, ci piace ricordarlo, sono fondate sulla base di mere valutazioni tecniche da parte di chi conosce il mestiere, ovvero noi, agenti e ufficiali che in quei locali dovranno lavorarci, e che proprio non comprendevano la logica di avere un servizio quale una biblioteca all’interno di un luogo, come una caserma, dove la sicurezza, per antonomasia, dovrebbe essere assoluta”.

Dall’altra chi invece quell’idea di biblioteca in qualche modo condivisa l’ha sposata, ovvero l’associazione “Amici della Biblioteca Ariostea”, che da molti anni sostiene culturalmente e finanziariamente le attività della Biblioteca Ariostea e delle sue sedi decentrate. “Le ragioni addotte dal sindaco e dal vice sindaco sono quelle di avere a disposizioni più spazi per spogliatoi, palestre, celle per fermi momentanei, insomma maggiori servizi per la sicurezza dei cittadini e evitare promiscuità fra Vigili urbani e lettori, fruitori di spazi dedicati alla lettura e allo studio, fra ‘pericolosi’ soggetti sociali che usano i libri e custodi armati dell’ordine pubblico che invece si attrezzano con pistole e fisici palestrati – si legge in una nota inviata alla stampa -. Un bel biglietto da visita da esibire subito per risolvere i problemi della convivenza sociale con il riferimento esclusivo all’ordine pubblico. Le rassicurazioni della nuova giunta contengono la promessa che in altro luogo adiacente si sposterà la biblioteca e nulla sarà diverso da quanto già programmato.
A nostro avviso la questione va considerata con maggiore attenzione perché è facile promettere di cambiare senza avere chiaro quali possano essere le conseguenze a breve e a lungo termine. La cultura diffusa, attraverso la presenza di presidi quali sono le biblioteche pubbliche – ammonisce l’associaizone – è considerata, a livello di politiche culturali internazionali, uno dei pochi mezzi per contrastare il degrado e continuare a lavorare per l’integrazione sociale”.

 

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