Politica
13 Luglio 2019
Singolare retroscena durante lo 'sgombero' del mercoledì sera. Il vicesindaco: "Invece di fare attività culturali, se ne stanno di notte a suonare"

Piazza Verdi, Naomo vede i ragazzi della Resistenza e decide: “Stop ai contributi al centro sociale”

di Ruggero Veronese | 2 min

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Stop a qualunque contributo comunale al centro sociale La Resistenza: è questo il singolare retroscena dello ‘sgombero’ di mercoledì notte in piazza Verdi, che vede come protagonista il vicesindaco Nicola Lodi. Che attorno alle 3 di notte, nel corso del lungo confronto con gli studenti che hanno contestato la decisione del Comune, ha notato un gruppo di giovani seduti a una trentina di metri di distanza radunati attorno a un ragazzo con la chitarra.

“Li vedi quelli là che continuano a suonare? – chiede Lodi – Sono quelli del centro sociale La Resistenza. Bene: stamattina avevo sulla mia scrivania la lista delle associazioni con le richieste di contributo. Visto che invece di fare attività culturali se ne stanno in giro di notte a suonare, vorrà dire che alla Resistenza non arriverà neanche un euro”.

Un discorso che può sembrare una semplice provocazione, ma Lodi insiste e assicura di fare sul serio. Gli chiediamo se è serio o sicuro nel voler prendere una decisione del genere dopo aver semplicemente visto dei ragazzi del centro sociale in piazza Verdi, e se in quel gruppo sono davvero presenti persone di rilievo o con qualche ruolo a La Resistenza. “Li ho riconosciuti, sì sono loro – risponde Naomo -. Se faccio sul serio? Certo, potete scriverlo”.

In attesa di sapere se Lodi darà seguito o meno al suo annuncio, il fatto certo è che La Resistenza rischia di andare incontro a un singolare primato: perdere i contributi pubblici non a causa delle proprie attività, ma per come alcuni dei suoi frequentatori hanno trascorso il loro tempo libero. In piazza Verdi, in mezzo ad almeno un centinaio di altri giovani. I rapporti tra il vicesindaco e gli attivisti del centro sociale del resto non vantano buoni precedenti: il segretario leghista querelò per minacce cinque ragazzi de La Resistenza, dopo il coro “Lodi stati attento a come fischia il vento” durante una manifestazione di protesta nell’aprile 2017, ma la procura ha chiesto per due volte l’archiviazione, l’ultima lo scorso maggio (ma entrambe le parti hanno fatto opposizione).

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