Economia e Lavoro
2 Luglio 2019
Prevista una spesa media di 224 euro a famiglia e 97 euro a persona. Felloni: "Ecco le regole di negozi e consumatori per il corretto acquisto"

Iniziano i saldi estivi, scatta la corsa all’affare

di Redazione | 2 min

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La corsa all’acquisto con saldi estivi avrà inizio in Emilia Romagna e quindi anche a Ferrara e provincia il prossimo 6 luglio, il primo sabato del mese e terminerà il 3 settembre incluso.

“Su questa edizione dei saldi nell’estate 2019 – spiega Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara e di Federazione Moda Italia – pesa in maniera significativa un maggio insolitamente freddo che certamente ha gelato le vendite di capi primaverili ed estivi. Il periodo di saldi permetterà ai consumatori di fare buoni affari in tutti i negozi della provincia scegliendo, tra l’abbigliamento, le calzature e gli accessori le migliori occasioni”.

“Nei negozi di vicinato – prosegue Felloni – è sempre possibile fare il confronto tra i prezzi stagionali e quelli scontati dei saldi anche per la normativa che impone l’indicazione del prezzo iniziale e le percentuali di sconto in un reciproco interesse di trasparenza con i consumatori. Ritengo inoltre che i saldi per essere efficaci debbano avere il carattere di eccezionalità per poter mantenere il loro appeal e questo anche in merito alla normativa regionale che impone il divieto di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti alla data di inizio dei saldi” conclude il presidente Ascom.

Secondo l’ufficio studi nazionale di Confcommercio il valore dei saldi estivi si aggira sui 3,5 miliardi di euro coinvolgendo 15,6 milioni di famiglie con una spesa media prevista di 224 euro a nucleo famigliare (circa 97 euro a persona).

Per il corretto acquisto di articoli in saldo, Federazione Moda Italia Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei prodotti: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

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