Jolanda ricorda don Pietro Rizzo assassinato dai Fascisti
Domenica scorsa, la comunità di Jolanda di Savoia e tutto il vicariato hanno voluto ricordare il parroco don Pietro Rizzo, una delle persone assassinate nell’eccidio di Goro.
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di Giuseppe Malatesta
Jolanda. È l’ex sindaco Elisa Trombin nelle nuove vesti di assessore al bilancio la principale protagonista del primo consiglio guidato dal nuovo sindaco Paolo Pezzolato, una seduta utile ad approvare i documenti finanziari in ballo da oltre due mesi su cui si è finalmente “trovata la quadra” con il revisore dei conti, che ha dato l’ok a Dup e Bilancio di previsione dopo approfondimenti e confronti con gli uffici comunali.
“Un percorso travagliato” ammette Trombin prendendo la parola. “Aldilà di quanto sbandierato sulla stampa, questo è un bilancio in linea con il piano di riequilibrio che la corte dei conti ha approvato. Nonostante più di qualcuno abbia remato contro e abbia tentato di affossarci anche in campagna elettorale siamo ancora qui a difendere la nostra comunità, che ha capito le nostre buone intenzioni e ci ha premiati”.
“Questo bilancio rappresenta una svolta al modo di amministrare questo Comune: finalmente siamo seguiti da tecnici capaci che insieme ai nuovi amministratori hanno convinto Corte dei Conti e Ministero e della bontà del nostro documento pluriennale, un bilancio che non ci permetterà di fare grandi investimenti, ma che resta dignitoso e ci consente di andare avanti garantendo i servizi indispensabili senza affondare le mani nelle tasche della comunità come sostiene qualcuno”.
Trombin ne è convinta: “Oggi inizia una nuova sfida, fatta di ricerca dei finanziamenti pubblici e privati che ci permettano di realizzare quanto abbiamo in mente, e di collaborazioni intercomunali. Abbiamo adeguato le tariffe mensa e le imposte sulla pubblicità, non abbiamo toccato altro, i servizi sociali sono intatti. La differenza rispetto a prima sta nell’attenzione degli uffici, scrupolosi anche nell’attività di controllo delle entrate”.
Infine il buon lavoro all’opposizione, non senza riferimenti alla precedente. “Saranno ben accette le vostre proposte (l’apertura alla collaborazione viene anche dal capogruppo di maggioranza Elena Tuffanelli, ndr). Mi auguro che i vostri metodi si distinguano da chi vi ha preceduto, che non contemplino solo segnalazioni ad enti sovraordinati e lettere minatorie che chiedono lo scioglimento di questo consiglio. Abbiamo spostato questo consiglio per venire incontro alla vostra richiesta di visionare con calma gli atti, nonostante gli stessi fossero stati depositati prima delle elezioni”.
Proprio sul rinvio del consiglio arriva, al momento delle dichiarazioni di voto, la replica del gruppo di minoranza. “Abbiamo rivendicato un diritto: è vero che gli atti sul bilancio erano depositati dal 9 aprile, ma noi non eravamo ancora stati eletti. Voteremo contrariamente a tutti i punti all’ordine del giorno di un consiglio al cui convocazione si discosta dalla realtà. Voteremo, con dispiacere, contro un bilancio che prevede pesanti decurtazioni per i cittadini e per le fasce deboli della comunità. Lo facciamo anche in risposta al grave e reiterato ritardo con cui si provvede, da parte degli organi dell’Ente preposti, a sottoporre a voto del Consiglio tale documento e perché diversi sono stati i pareri non favorevoli espressi in più verbali ed in più occasioni dal Revisore su elementi di tale gravità e sostanzialità da essere rilevanti ai fini del buon andamento della Pubblica Amministrazione, del Piano di riequilibrio e della tutela dei diritti dei nostri incolpevoli concittadini”.
Una contrarietà che, al voto, non preoccupa la maggioranza: l’intero ordine del giorno, dieci punti a cui si sono aggiunti in corsa due emendamenti al bilancio, sono stati approvati con il sì di 7 consiglieri di maggioranza (due gli assenti) e la bocciatura dei quattro di minoranza.
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