di Cecilia Gallotta
“Portiamo in processione l’Eucarestia per condividerla con la nostra città”. Così l’arcivescovo Gian Carlo Perego ha concretizzato il significato della celebrazione del Corpus Domini, che ogni anno ricorre dopo la Pentecoste, e che quest’anno è partita dalla basilica di San Francesco per arrivare a Santa Maria In Vado, dove ormai oltre 800 anni or sono, fu sede del miracolo eucaristico.
“Il valore della condivisione ritorna nel miracolo della moltiplicazione dei pani e sfama tutti, anche in sovrabbondanza – attualizza monsignor Perego durante l’omelia che ha preceduto la processione – e rende l’uomo capace di una fede che si trasforma in relazione, che esce dalla solitudine e dall’egoismo”.
Non a caso il sacramento dell’Eucarestia viene comunemente chiamato ‘comunione’, di quel pane e di quel vino che “simboleggiano la presenza di Dio nelle nostre vite – prosegue Perego citando Abramo “che ha deciso di condividerli”.
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