Politica
8 Giugno 2019
Il segretario Pd a Ferrara per lanciare Modonesi. “Dobbiamo difenderci da una cultura secondo cui è sempre colpa di qualcun altro”

Zingaretti: “Mobilitiamoci per Aldo contro il racconto delle paure”

di Redazione | 2 min

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di Cecilia Gallotta

“Dobbiamo eleggere Aldo Modonesi per difendere Ferrara”. E’ il segretario Pd Nicola Zingaretti a lanciare il candidato di centrosinistra alla prossima battaglia del ballottaggio, “in una città che stimo per essere un esempio della nostra Repubblica”. E lo fa sullo stesso palco dove tre giorni fa “Salvini ha osato dire che questa sanità fa schifo, quando, dopo la sottoscrizione del Patto della Salute – afferma – si stanno preparando a tagliare soldi proprio lì”.

In Ferrara Zingaretti vede un riverbero del sentimento politico nazionale, di un’Italia “che si è impaurita, perché governata dall’odio: sono passati 12 mesi dal ‘racconto delle paure’ (così definisce l’ascesa della Lega al governo, ndr) e in questo tempo la cassa integrazione è cresciuta del 78%”. Di pari passo, “i 18 uomini in più che Salvini ha promesso per Ferrara non arriveranno mai – attacca il segretario Pd – anzi, l’unica cosa avvenuta finora è il taglio delle risorse alle forze dell’ordine”.

E a proposito di sicurezza, “hanno scritto un decreto dove di sicurezza urbana in realtà non parlano, perché la sicurezza si fa anche investendo sui quartieri e sulla comunità”: lo sa bene Modonesi che non perde occasione per ripassare il programma elettorale davanti ai microfoni e a una folla che non ha fatto mancare un tifo da stadio. Un revival della conclusione di campagna elettorale di due settimane fa, ma questa volta al suo fianco ci sono anche Roberta Fusari e Alberto Bova, già sul palco ancor prima di Zingaretti.

“Due settimane fa, dopo il primo turno, siamo andati a dormire pensando che Ferrara fosse già in mano alla Lega – afferma Modonesi – ma il giorno dopo ci siamo svegliati con una nuova battaglia da combattere. Domenica siete chiamati a scegliere fra due modi completamente diversi di vedere il futuro della città, e uno di questi non è composto da persone con precedenti penali – sferza – o da chi si filma mentre accarezza la propria beretta”.

Frecciatine a parte, non è mancata anche un po’ di autocritica da parte del candidato: “Non promettiamo miracoli – dichiara – ma un cambiamento in meglio sì, con l’umiltà di riconoscere ciò che non è stato ancora sufficiente fare”.

Secondo Zingaretti il sempre più evidente divario socio-economico ha spinto chi è più fragile ad essere catturato dagli slogan, “dietro cui c’è l’egoismo di chi lo pronuncia, perché sa che è velleitario”. E “occorre una battaglia quartiere per quartiere, strada per strada – conclude -. Dobbiamo mobilitarci per Aldo, per difendere Ferrara dalla cultura furbetta per cui, alla fine, è sempre colpa di qualcun altro”.

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