Politica
1 Giugno 2019
Il dem: "Non era scontato. Cercheremo di spiegare con più forza le nostre idee per Ferrara"

Modonesi allo sprint verso il ballottaggio: “Partiamo svantaggiati ma determinati”

di Redazione | 3 min

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“Un nuovo inizio per Ferrara, da costruire insieme”. I primi mattoncini in vista del ballottaggio, Aldo Modonesi li inizia a mettere sul palco di piazza Trento Trieste, insieme agli alleati Roberta Fusari e Alberto Bova.

Manca, come ampiamente preannunciato, lo sfidante, anzi l’uomo da battere. Alan Fabbri ha fatto sapere, come già nelle scorse settimane prima del voto del primo turno, che non accetterà confronti o dibattiti.

E così tocca all’avvocato rompere il ghiaccio, davanti alle centinaia di astanti: “Il mio era un servizio per la città, e penso di avere l’obbligo morale di continuare il nostro lavoro. Dall’altre parte non ho visto programmi: all’inizio abbiamo fatto un paio di confronti e il candidato della Lega finiva sempre per parlare di immigrati, forse ha capito che meno parlava e più voti prendeva. Ha avuto un riscontro elettorale notevole, ma non possiamo accettare questo”.

Sulla stessa linea Roberta Fusari, che per lo spareggio elettorale è felice che “il nostro progetto, ampio e che guarda al futuro oltre i cinque anni di amministrazione, ha la possibilità di andare avanti”. “Il ballottaggio non era affatto scontato, siamo contenti che Modonesi abbia accolto il nostro progetto: portarlo avanti in squadra ci dà molta più forza” rilancia l’ex candidata di Azione Civica.

Quella di Modonesi, invece, è una vera e propria chiamata alle urne: “Ognuno si deve sentire direttamente chiamato in causa, perché ognuno di noi può incidere”. Il dem, richiamando al dialogo nei confronti della “parte di città seriamente preoccupata dalla deriva leghista”, spera che il prossimo 9 giugno l’affluenza alle urne sia massiccia: “Dobbiamo andarci con convinzione, il voto è l’unica possibilità per affermare i nostri valori. Il ballottaggio è un risultato non scontato, partiamo in svantaggio ma con determinazione. Chi non ci ha votato, sono persone probabilmente deluse per le scelte fatte in passato. A chi ha scelto di non andare a votare dico che cercheremo ancora con più forza di spiegare le nostre idee per Ferrara”.

Modonesi mette in guardia “dagli slogan di Salvini e dalle sparate di Naomo”, perché ora, dall’altra parte, c’è un progetto “di 10 anni per Ferrara, arricchito dalle proposte di Roberta e Alberto”. Quello che doveva essere il confronto con Alan Fabbri, si è quindi trasformata nella prima uscita sulla piazza, e sullo stesso palco, di Fusari, Bova e Modonesi: “Il candidato del centrodestra – afferma il candidato sindaco – ha evitato per l’ennesima volta il confronto pubblico, come un alunno impreparato che marina la scuola. Il futuro della città però non prevede un esame di riparazione, chi evita continuerà a farlo anche dopo. Un sindaco non scappa davanti al confronto, come è stato sistematicamente fatto”.

Il 9 giugno, considerato tutto, ci sarà da mettere una croce su due poli opposti: “Si tratta di scegliere la visione di chi divide e parla alla pancia della gente, oppure l’altra che ha parlato al cuore e alla testa e che vuole tenere unita una comunità”. 

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