Cronaca
24 Maggio 2019
Il pm parla di “tenuità del fatto” per il coro ritenuto minaccioso dal segretario della Lega di Ferrara

La procura archivia per la seconda volta la querela di Naomo Lodi contro gli attivisti

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Ferito con coltello in Arianuova. Arrestati tre ventenni

Alle prime ore del 24 dicembre due pattuglie dei Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Ferrara, sono state inviate con urgenza in via Arianuova, all’interno del parcheggio Diamanti. Era stato segnalato al 112 il ferimento di un ragazzo

Piena dei fiumi. L’allerta passa da rossa ad arancione

Passa da rossa ad arancione l'allerta dei fiumi in provincia di Ferrara. Bollettino valido dalla mezzanotte del 26 a quella del 27 dicembre e riguarda i territori comunali di Cento, Terre del Reno, Poggio Renatico e Argenta

Albero colpisce l’auto, illeso il conducente

Stava viaggiando a bordo della propria automobile in via Caretti, quando il forte vento ha fatto cadere un albero che ha colpito violentemente il cofano dell'automobile, senza fortunatamente ferire il conducente, unico a bordo

(foto di Alessandro Castaldi)

Per la seconda volta la procura si pronuncia in modo sfavorevole per Nicola Lodi sulle presunte minacce ricevute da cinque attivisti del centro sociale La Resistenza. Il pm ha avanzato la richiesta di archiviazione per tenuità dei fatti.

Fatti che risalirebbero al 23 aprile 2017, quando a Ferrara si tenne un corteo antifascista. Alcuni manifestanti pronunciarono in coro la frase “Lodi stati attento a come fischia il vento”. “Zecche sociali” fu la risposta del segretario comunale della Lega, che sporse querela per minacce.

Il primo sostituto procuratore che esaminò il fascicolo chiese l’archiviazione, alla quale Lodi si oppose. Si arrivò così davanti al giudice di pace, che emise una imputazione coatta. Durante il processo però, su richiesta dell’avvocato di parte civile, il giudice rinvia gli atti in procura, nonostante la richiesta di assoluzione del pm, perché venga riformulato il capo di imputazione: da minacce semplici a minacce aggravate.

Una decisione di natura tecnica: l’aggravante infatti non sarebbe determinata dal contenuto o dalla sussistenza delle presunte minacce, ma più semplicemente dal fatto che a essere accusato non era una singola persona ma un gruppo, e di conseguenza l’eventuale reato dovrà essere trattato come aggravato da un tribunale ordinario, e non come reato semplice da un giudice di pace.

Ora, “interrogata” una seconda volta, la procura chiede nuovamente l’archiviazione. A questo punto Lodi potrà nuovamente fare opposizione. Così come potrebbe farla la difesa, per puntare magari a una archiviazione piena, avendo sempre ritenuto che la frase incriminata non costituisse reato.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com